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ANCORA un appuntamento per riflettere e confrontarsi, ritrovando il perduto senso di comunità. Il Festival Città delle Cento Scale, infatti, continua a proporre alcuni momenti di riflessione pubblica attorno a umanità, comunità e identità. 
Il prossimo appuntamento avrà come protagonista Laura Bazzicalupo, professore ordinario di Filosofia politica all’Università degli Studi di Salerno.  Membro del comitato scientifico di importanti riviste scientifiche come  “Politica e società”, dal 2012 Bazzicalupo dirige anche la rivista “Commonalities”.
Appuntamento domani alle 17.30, nella Cappella dei Celestini: si aprirà con una riflessione su: “Il culto del bios/vita e il suo rovescio mortifero”. 
Sarà l’occasione di osservare il tema dalla prospettiva della biopolitica: sentiamo sempre più spesso circolare questa nuova parola a proposito di fenomeni diversi che ruotano su  bios, la “vita”, e politica. 
Se ne fa ricorso per mettere a fuoco le implicazioni politiche e i dispositivi di potere – economico, culturale, oltre che strettamente istituzionale – mobilitati nell’opera di governo, protettiva ma anche sempre più invasiva, rispetto alla vita delle persone.
L’incontro con Laura Bazzicalupo si inserisce nella ricerca che il Festival, voluto dall’associazione Basilicata 1799, propone con la sezione Petrolio, un percorso di analisi e riflessione che prende il via dalle suggestioni lasciateci da Pier Paolo Pasolini. Non una rielaborazione del testo incompiuto,  ma un richiamo a temi e racconti che qui, in Basilicata più che altrove, tornano protagonisti della quotidianità e del confronto pubblico contemporaneo. 
Negli appuntamenti precedenti, di umanità, territorio e comunità, sempre nell’ambito della stessa sezione, si è già parlato con lo spettacolo A.H. di Antonio Latella – andato in scena in un teatro Stabile gremito soprattutto da ragazzi -, con la lettura di Clandestino, lavoro narrativo di Mimmo Sammartino e con il dibattito nato dall’incrocio delle riflessioni di Francesco Scaringi (Il tempo dell’apocalisse, tra Pasolini e De Martino) e Mariangela Caporale (La terra darà alla luce le ombre).
Con questa quinta edizione il cartellone di arti performative e danza urbana continua a proporre un’offerta creativa di alto livello qualitativo, mescolando esperienze e saperi di fama internazionale e talenti locali interessanti. 
Ancora una volta il Festival Città delle Cento Scale, nonostante il momento di difficoltà e taglio delle risorse che investe la cultura, prova a ripensare il metodo e il modello di dibattito pubblico, immergendolo nella città, abitandone gli spazi, costruendo – questa la sfida – un’idea di comunità attorno a momenti d’arte. Facendo della cultura uno spazio da abitare. 

ANCORA un appuntamento per riflettere e confrontarsi, ritrovando il perduto senso di comunità. Il Festival Città delle Cento Scale, infatti, continua a proporre alcuni momenti di riflessione pubblica attorno a umanità, comunità e identità. Il prossimo appuntamento avrà come protagonista Laura Bazzicalupo, professore ordinario di Filosofia politica all’Università degli Studi di Salerno.  Membro del comitato scientifico di importanti riviste scientifiche come  “Politica e società”, dal 2012 Bazzicalupo dirige anche la rivista “Commonalities”.

Appuntamento domani alle 17.30, nella Cappella dei Celestini: si aprirà con una riflessione su: “Il culto del bios/vita e il suo rovescio mortifero”. 
Sarà l’occasione di osservare il tema dalla prospettiva della biopolitica: sentiamo sempre più spesso circolare questa nuova parola a proposito di fenomeni diversi che ruotano su  bios, la “vita”, e politica. Se ne fa ricorso per mettere a fuoco le implicazioni politiche e i dispositivi di potere – economico, culturale, oltre che strettamente istituzionale – mobilitati nell’opera di governo, protettiva ma anche sempre più invasiva, rispetto alla vita delle persone.

L’incontro con Laura Bazzicalupo si inserisce nella ricerca che il Festival, voluto dall’associazione Basilicata 1799, propone con la sezione Petrolio, un percorso di analisi e riflessione che prende il via dalle suggestioni lasciateci da Pier Paolo Pasolini. Non una rielaborazione del testo incompiuto,  ma un richiamo a temi e racconti che qui, in Basilicata più che altrove, tornano protagonisti della quotidianità e del confronto pubblico contemporaneo. 

Negli appuntamenti precedenti, di umanità, territorio e comunità, sempre nell’ambito della stessa sezione, si è già parlato con lo spettacolo A.H. di Antonio Latella – andato in scena in un teatro Stabile gremito soprattutto da ragazzi -, con la lettura di Clandestino, lavoro narrativo di Mimmo Sammartino e con il dibattito nato dall’incrocio delle riflessioni di Francesco Scaringi (Il tempo dell’apocalisse, tra Pasolini e De Martino) e Mariangela Caporale (La terra darà alla luce le ombre).
Con questa quinta edizione il cartellone di arti performative e danza urbana continua a proporre un’offerta creativa di alto livello qualitativo, mescolando esperienze e saperi di fama internazionale e talenti locali interessanti. 

Ancora una volta il Festival Città delle Cento Scale, nonostante il momento di difficoltà e taglio delle risorse che investe la cultura, prova a ripensare il metodo e il modello di dibattito pubblico, immergendolo nella città, abitandone gli spazi, costruendo – questa la sfida – un’idea di comunità attorno a momenti d’arte. Facendo della cultura uno spazio da abitare. 

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