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POTENZA –   Ci sarà “Amore cosmico” questa sera a partire dalle 19.30 al Teatro “Stabile” di Potenza. Questo il titolo dello spettacolo che porterà in scena una delle leggende del teatro italiano  Ugo Pagliai che, insieme a Sergio Patria al violoncello e Elena Ballario al pianoforte, compirà un viaggio nelle sfaccettature dell’amore.  L’appuntamento è inserito nel cartellone della manifestazione “Apertamente – aperitivo delle mente”  organizzato dall’Ateneo Musica Basilicata in collaborazione con il consorzio “Teatri uniti” di Basilicata e con il patrocinio della Provincia di Potenza. In anteprima il maestro Ugo Pagliai voce dello spettacolo “Amore cosmico” si concede ad un’intervista per il Quotidiano della Basilicata.

Maestro, in “Amore cosmico” unirà le parole di poeti anche molto diversi, da Trilussa a Leopardi, il tutto unito alla musica di Chopin, Schumann, Debussy . Cosa racconterà con la sua voce?

«Il titolo già dice tutto: uno spettacolo dove si parla di amore a tutto campo. Io ritengo che nella vita di ogni uomo, l’amore, non solo quello canonico tra uomo e  donna, sia l’impulso che permette di dare un senso all’esistenza  in tutti i suoi aspetti, fisici e spirituali. C’è l’amore come Eros, come ossessione, amore come ricerca di significato della propria vita, l’amore verso la natura, l’amore diverso, l’amore ironico e addirittura comico. E’ un bel viaggio sul significato dell’amore in tutti i sensi».

In questo viaggio è fondamentale la sia  bella e profonda  voce. Quanto è stato importante per acquisire questa ed altre capacità  l’accademia d’arte drammatica “SilvioDd’Amico” che lei ha frequentato?  

«Un attore di teatro guai se non sa usare la voce. Direi che l’accademia è fondamentale. Adesso c’è molta confusione, io però  sono lieto di averla fatta con grandissimi maestri da Orazio Costa a Tofano, da Giorgio Bassani a  Capodaglio. Adesso si improvvisa maggiormente, ma buoni  attrezzi del mestiere ti permettono di  approfondire il trasmettere  di un percorso interpretativo, una profondità di pensiero del poeta o del genio che ha scritto un testo o una poesia».

Lei  ha conosciuto la Roma  forse migliore dal punto di vista artistico e teatrale. Quale è il suo parere sul film di Sorrentino “La grande Bellezza”?

«E’ un bellissimo film indubbiamente. Paolo Sorrentino non ha preso attori solo cinematografici ma anche attori di teatro, è riuscito a catturare  espressioni giuste per raccontare la “Grande Bellezza”, la grande confusione e la grande violenza alla  ricerca di una vita per non morire. E’ un piacere oggi essere italiani per quanto riguarda il nostro lavoro». 

Torniamo all’ “amore cosmico”. Per la natura del mestiere dell’attore si dice che non si riesca a costruirsi una vita amorosa o di coppia, non è il suo caso, visto che  con Paola Gassman, ha costruito una vita comune  privata e anche professionale tra le  più longeve e belle del teatro. Quale è il vostro segreto?

«Forse proprio  il lavoro stesso. Spesso non facciamo  cose insieme, specie in questo periodo in cui  io volevo portare in scena personaggi importanti e non c’erano dei ruoli femminili della stessa altezza. Cambiare partner teatrale  è un fatto positivo. Il piacere della recitazione è anche volare e poter vivere delle vite molto diverse  tra loro, sempre però pronti a tornare con i piedi per terra».

Concludiamo. Per lei cosa è la Bellezza?

«La Bellezza è il raggiungimento di una condizione umana, una disponibilità interiore».

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