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MATERA – Ricorda con grande affetto il personaggio che ha interpretato nel film di Pupi Avati “La seconda notte di nozze” e che le è valso il Nastro d’argento nel 2006. Katia Ricciarelli non è solo un soprano ma una interprete che deve alle origini umili gran parte del suo successo. In particolare lo deve a sua madre e al vicino di casa che scoprì le sue doti canore, Ludovico Petrolini.

Anche questo parte della sua vita è contenuta nella commedia musicale “Altro di me…” che porterà in scena il 15 marzo al teatro Duni, insieme a Francesco Zingariello con la regia di Marco Mattolini. Lo spettacolo è stato presentato ieri mattina nella sala Nelson Mandela al Comune. Lo spettacolo è ispirato al libro autobiografico, dallo stesso titolo, che la soprano ha scritto e sottoposto a Maurizio Costanzo affinchè trovasse un abile sceneggiatore. «Lo faccio io – le ha detto, aggiungendo – insieme a Enrico Vaime».

La conferenza stampa è stato un piacevole happening in cui la descrizione del plot della commedia è stata affidata a Francesco Zingariello, tenore pugliese cui la Ricciarelli riconosce talento e straordinarie doti canore e che la affianca, nelle vesti di un giovane cantante  che si presenta ad un’audizione con lei.

Nasce così il racconto fatto non solo di brani d’opera ma anche di autori contemporanei. Un viaggio nel tempo, attraverso vita, amori, successi, sconfitte e rinascite di una donna che custodisce in se’ la dolcezza delle signore d’altri tempi e la caparbietà di una virago contemporanea.

Il sindaco Adduce (che le ha donato una copia del dossier di Matera 2019 e del libro dedicato alle maioliche di Peppino Mitarotonda) ne approfitta e le appunta una spilletta di sostegno alla candidatura che nel primo tentativo trova una “posizione” poco felice. E’ la soprano a suggerire al sindaco di riprovarci per darle una collocazione più adatta. Le domande lasciano spazio a aneddoti della sua vita, a cominciare dall’unico amore: Josè Carreras, per giungere fino alla figura di sua madre, donna forte, decisa e in grado di crescere da sola tre figlie. Brevissimo, per evitare domande più stringenti, il riferimento all’unico marito Pippo Baudo. «Nel libro gli ho dedicato poche righe in un capitolo…almeno così non mi querela – spiega. E l’ironia? Il testo teatrale ne conterrà, essendo stato scritto dalla coppia Costanzo-Vaime ed affidato ad una donna come lei? «Certo. Come tutta la mia vita in cui l’ironia c’è sempre stata, anche nei momenti più difficili». Orgogliosa del suo passato la Ricciarelli cede solo per un attimo alla tristezza, ma solo per qualche minuto. Lo fa quando racconta di non aver mai più interpretato la Wally di Catalani da quando, una sera, improvvisamente decise di interrompere un concerto per correre al capezzale della madre. Mentre lei si esibiva,  era entrata in coma.

Anche questo, come spiega, è «Altro di me».

 

LA PROPOSTA

ADDUCE: “STAGIONE LIRICA. LA NOSTRA CITTA’ NE HA PROPRIO BISOGNO”

Potrebbe essere una delle prossime priorità: dotare Matera di una stagione lirica.

Lo ha detto il sindaco, chiedendo la collaborazione di Francesco Zingariello e Katia Ricciarelli.

«Quando ci ha proposto questa commedia musicale siamo stato subito d’accordo, perchè abbiamo potuto collocarla  tra le iniziative culturali della città. L’esempio di Katia Ricciarelli, il suo entusiasmo è un forte stimolo anche per chi, come noi, svolge ruoli istituzionali. C’è un vuoto che contiamo di colmare con investimenti e sforzi particolari: nella nostra città non c’è una stagione lirica e questo problema si cerca dirisolvere. La presenza  di Katia Ricciarelli può aiutarci per immaginare come risolvere questa vicenda. Il nostro viaggio verso la capitale europea della cultura nel 2019, ci fa guardare lontano, non ci siamo fermati. Le vicende di questi anni costringono a guardarsi la punta delle scarpe, ma noi abbiamo scelto la strada opposta, decidendo di saltare gli ostacoli, guardando al futuro immaginandolo come farebbero i nostri ragazzi che nel 2019 avranno 18 anni.

I giovani hanno bisogno di confrontarsi con noi nel modo giusto, di dare un apporto diverso e la forza che Katia Ricciarelli ci dà, può essere l’antidoto a questa sindrome. Da lei dobbiamo  imparare molto». 

a.ciervo@luedi.it

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