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«Mio padre mi diceva sempre che la poesia è in un certo punto di vista sul verso, in una sua musicalità. Deve essere cominciato tutto così, credo».

Certo, poi il pungolo finale è arrivato qualche anno più tardi, da ragazzo, finito un po’ per caso in un palchetto del teatro Stabile a Potenza ad ascoltare «tutto rapito» Glauco Mauri recitare nell’Edipo.

«Lo ricordo come fosse ieri, forse la prima grande emozione di teatro». Camillo Ciorciaro ha pian piano capito che quella sarebbe stata la sua strada. Ha provato con giurisprudenza, ma dopo un po’ ha scelto definitivamente sala prova e palcoscenico. Da Potenza a Roma per studiare in accademia, poi in giro in diverse città tra laboratori, progetti, collaborazioni con le scuole. Domani, con altri due artisti potentini tornerà a esibirsi nella sua città, due anni dopo il pienone al Due Torri con il Grigio di Gaber – inaspettato, mi rese felice e orgoglioso.

Con Fabio Pappacena, attore professionista con all’attivo un curriculum tra teatro  tv, e  Davide Guglielmi, musicista e autore dei brani per los pettacolo, Ciorciaro debutta domani sera con “Mythos, memoria di un racconto”.

Ciorciaro, che è promotore del progetto, da tempo ha fatto della cultura classica lo spettro principale di riferimento del suo lavoro. Cresciuto con Cecco Angiolieri, L’Adelchi e Cechov, ha poi affinato la preparazione sugli allestimenti classici. «Non abbiamo più l’orecchio abituato a certe sonorità. Eppure, quando i ragazzi le riscoprono, spesso ne restano affascinati».

Lo spettacolo si ispira per struttura al mondo degli aedi dell’antica grecia. I testi sono stati riadattati per restituire al massimo – questa la sfida – la musicalità dei versi, con allestimento scenico minimal.

«L’obiettivo è lasciare un po’ di magia, incuriosire, coinvolgere».

Quella di domani sarà un’intera giornata dedicata al teatro. In mattinata l’incontro con le scuole e la rappresentazione “Storia nostra, viaggio nel mondo della poesia italiana”.

Nel pomeriggio Ciorciaro e Pappacena svilupperanno un piccolo laboratorio teatrale  per una decina di persone al massimo (prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti con una mail a officinaoff@gmail.com). Poi sipario su Mythos alle 21.30.

«È che del teatro forse si è solo persa l’abitudine. Ed è più difficile costruire un mercato». Ma Ciorciro spiega anche che non è poi così straordinario fare cose belle, persino in una piccola città.

«Ma tornato a Potenza dopo un incidente in moto, alcuni mesi fa, ho scoperto una realtà inaspettata. Ero scappato come tanti altri dopo il liceo da una città che mi stava stretta. L’ho trovata piena di esperienze interessanti, viva e con tanti gruppi creativi».

Tanto da aver avviato alcune collaborazioni. Come quella con Felice Vino, regista della prima web serie lucana. «Si possono fare cose interessanti anche in periferia. L’importante è non aver paura di collaborare, coinvolgendo persone, associazioni, esperienze, talenti». In questo processo la scuola ha un ruolo fondamentale.

«Far conoscere il teatro, farlo anche solo assaporare permette di aprire una finestra su un mondo speciale».

E magari  capita che da un palchetto di un teatro cittadino qualcuno se ne innamori.

s.l.

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