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Non conoscevano Matera se non attraverso le immagini dei film. Sono i registi, e soprattutto i produttori, che siedono nel consiglio di amministrazione dell’Efa. Sono giunti qui – su invito della Camera di commercio – per fare il punto sulla situazione del cinema in Europa. Ma non solo. Gli incontri dell’European Film Academy, al timone del quale ci sono i maggiori cineasti del continente, rappresentano un’occasione per ridisegnare il futuro del settore, per tracciare strategie produttive e sondare gli orientamenti del mercato. Nata oltre un quarto di secolo fa, l’Efa è la più importante istituzione europea legata al cinema.

Il primo presidente, per dire, è stato Ingmar Bergman.

E l’ultimo è Wim Wenders,  il regista tedesco (ma anche produttore, fotografo, critico…) considerato tra i maggiori esponenti del cinema mondiale. E proprio Wenders è stato l’unico del board Efa a mancare in questa sessione materana. “Ma ha telelefonato più volte – dice Vito Signati, direttore del Cesp (Camera di commercio) – dispiaciutissimo. Purtroppo ha in lavorazione due film che non può proprio abbandonare”.

Non c’è Wenders, ma c’è, ad esempio, Krzysztof Zanussi, il regista (e anche lui produttore) polacco, famosissimo se non altro per aver girato un film su Giovanni Paolo II  e per aver messo addirittura in pellicola un’opera teatrale giovanile di quel grande Papa.

Mentre, tra gli italiani,ci sono  la produttrice Adriana Chiesa Di Palma (vedova del grande Carlo Di Palma) e Roberto Cicutto, amministratore delegato dell’Istituto Luce.

E poi, ancora, Agnieska Holland, David Mackenzie, Mike Downey, Antonio Saura, Roberto Cicutto, Helena Danielsson, Ilann Girard, Stephan Hutter, Dagmar Jacobsen, Cedomir Kolar,Rebecca O’Brien, Goran Paskaljevic, Antonio Perez Perez, Marek Rozenbaum, Jani Thiltgese, Marion Doring: tutti nomi che magari non sono noti al grande pubblico, ma che incarnano la produzione cinematografica in Europa.

Insomma, ci vuole poco per capire che la presenza del vertice Efa a Matera rappresenta per la città un’occasione irripetibile.

Ed è per questo che tutte le istituzioni materane (oltre alla Camera di commercio e alla Lucana Film Commission: Regione, Apt, Provincia, Comune, Soprintendenza, Conservatorio, Comitato Matera 2019, Confcommercio e Confesercenti) hanno messo in piedi un programma che nel giro di pochi giorni deve consentire agli uomini Efa di entrare in contatto con il variegato mondo culturale e produttivo cittadino. L’obiettivo dichiarato è quello di fare di Matera un riferimento non più occasionale per il cinema mondiale, nella convinzione che si possa dar vita a un filone produttivo attorno al quale far nascere competenze e infrastrutture.

 Il programma studiato per i consiglieri  dell’Efa ha avuto, ieri sera, momenti di grande suggestione. Prima tutti a casa Noha, la sede lasciata in dono al Fai da una famiglia materana: dove è stato presentato un film inedito sulla storia della città, girato per il Fondo Ambientale Italiano da Giuseppe Carrara, autore di Superquark. Venti minuti di immagini, tanto dura il cortometraggio, sono stati sufficienti perché Matera, con tutto il fascino del suo straordinario passato, prendesse il sopravvento. Per molti dei presenti, pur soggiogati dalla suggestione del paesaggio visitato in questi giorni, si è trattata di un’autentica scoperta.

Tant’è che un produttore, ripresosi dallo stupore per ciò a cui aveva assistito, s’è lasciato sfuggire: “Altro che Malta – dove si accinge a girare un film – il set lo portiamo qui”.

Poi, in cammino verso il Conservatorio, dove il gruppo di cineasti è stato accolto dalle musiche di Nino Rota che hanno fatto da colonna sonora per celebri film di Fellini.

 Quindi s’è svolto un saggio degli allievi dell’Istituto (il cui primo direttore è stato proprio Rota) con la visione di alcuni film in cui i giovani hanno legato suoni, grafica, immagini e video.

Ma il momento più importante è atteso per oggi, allorché, alle ore 15,30 alla Casa Cava, il vertice dell’Efa incontrerà le scuole e le imprese creative materane.

 Si parlerà  di come investire  nel cinema e si spiegherà, dati alla mano, perché esso può rappresentare un importante fattore di sviluppo. Matera ci crede.

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