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FINORA sul palcoscenico c’è sempre stato da protagonista, questa volta invece ha deciso di essere il “manovratore” della situazione. E per il debutto da regista cosa c’è di meglio di una commedia? Luca Mazzone, lucano doc (papà di Ferrandina e mamma di Miglionico), fresco di studi alla Scuola di teatro “Alessandra Galante Garrone” di Bologna” e ormai attore navigato, ha scelto di cominciare da “I geni della biro”, che andrà in scena domani, sabato e domenica alle ore 21, al Teatro Studio Uno di Roma. Perchè proprio questo testo? «L’ho scelto – spiega il giovane attore e regista- perchè mi sono affezionato da subito ai personaggi. Tutti e tre sono molto umani, sono pieni di difetti e a me l’odore di umanità piace molto. Lo spettacolo – aggiunge- lascia pensare su quanto l’uomo a volte sia schiavo di se stesso e che a volte basta poco per dare una svolta alla propria esistenza. Palesare le proprie debolezze è già un ottimo inizio; trasformare i propri sogni in realtà, l’ambizione più grande». In effetti, “I geni della biro” è una fiaba moderna che, con ritmo e ironia, rappresenta l’arte dell’arrangiarsi unita alle nevrosi dell’uomo contemporaneo, esaltandone i toni più comici. Sempre senza un soldo, i due protagonisti fanno di tutto per tirare avanti. A complicarne ulteriormente la vita l’arrivo di Sophie, ex campionessa di nuoto in carne. Le tre figure si muovono all’interno di un intreccio ricco di situazioni bizzarre: il lieto fine è il modo migliore per concludere una commedia divertente e sempre attuale. In scena: Daniele Bianchini, Giuliano Molle e Martina Storani. Della pièce Luca Mazzone ha curato sceneggiatura, cast, scene con perfezionismo quasi maniacale. «In effetti – ammette- i miei attori mi odiano per quanto li ho spremuti. Ma alla fine sono soddisfatto del lavoro svolto». Adesso non c’è che attendere la Prima, poi la commedia è pronta a girare in lungo e in largo per l’Italia. Da ottobre, invece, Luca sta lavorando ad un ritorno a casa più stabile. In cantiere, insieme alla società Quadrum, un laboratorio di teatro da tenere alla Casa Cava.

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