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POTENZA –  Domani proverà i brividi del “Volo dell’angelo” in quel di Castelmezzano,  ma il terremoto Vladimir Luxuria arriverà a Potenza oggi, alle ore 18 in via Sicilia  per una doppia presentazione.  Ci sarà spazio per parlare del suo ultimo libro (il quarto) , il  romanzo “L’Italia migliore”, edito da Bompiani, ma anche per presentare  i temi della neonata associazione ”Arcigay Basilicata”.  L’ex parlamentare e poliedrica artista Vladimir Luxuria  in anteprima si concede ad un’intervista per il Quotidiano della Basilicata.      

L’Arcigay Basilicata ha voluto molto questo incontro che prende a pretesto la presentazione del suo ultimo libro “L’Italia migliore” per parlare di diritti civili, di omofobia e magari di riconoscimento delle unioni civili. L’Italia a che punto è su questi temi?

«Indietro. Io sono orgogliosa di essere italiana. Ma quando si arriva su questi temi penso che l’Italia da  culla del Rinascimento  piomba nel Medioevo: in Italia le coppie che convivono insieme da 20-30  anni sono considerati degli sconosciuti. Bisogna colmare questa lacuna. Devo dire però che più passa il tempo, più l’Italia migliora. Oggi se ne parla di più. Diciamo che forse non è colpa degli italiani, è colpa di una classe politica che non ha voluto affrontare questi tempi con la serietà e con la laicità dovuta».

Come si dimostra , invece, la realtà artistica italiana rispetto a temi come l’omosessualità, penso a “Luca era gay” di Povia  contro cui lei si scagliò in modo molto forte?

«Io ricordo da piccola una canzone dei Pooh che si chiamava “Pier”; in un’epoca in cui non si parlava di questi temi sentivo questa canzone dedicata ad un ragazzo che si truccava ai tempi della scuola, con un invito finale che diceva: “ciò che sei tu che puoi”, era un invito a manifestarsi. Ricordo la grande consolazione che mi hanno dato in periodi difficili per me,  le canzoni di Renato Zero e di David Bowie. L’arte si dimostra più aperta a questi temi, poi certo Povia se lo paragoniamo a questi grandi, invece dei bambini che gli fanno “ooh” sono io che gli dico “oh”».

In “ L’Italia migliore” , il personaggio principale Marianna è una nota conduttrice tv, ma perde un po’ forse il suo ruolo nel mondo. Cosa è l’identità a cui tendono un po’ tutti i suoi personaggi?

«L’identità intanto  è qualcosa di dinamico. Parafrasando un film di  Almodovar, “Tutto su mia madre”: l’identità è cercare di essere più veri, più identici all’idea che abbiamo di noi stessi. Nel mio caso:  io ho un’idea di me stessa ed ho cercato di somigliarle. L’identità è anche la libertà di autodeterminarsi, di potersi guardare allo specchio e non vedere uno sconosciuto. Io dico sempre che essere donna o è un regalo che ti fa la natura o è un regalo che ti fai da sola».

Marianna per diventare famosa fa di tutto, anche andare a letto con personaggi squallidi. Esiste un limite nel mondo dello spettacolo,  oltre al quale non andare per restare se stessi e non perdere la propria identità?

«Ognuno ha le sue regole. Io non ho accettato quando sono stata invitata ad alcuni talk show quando gli autori mi chiedevano di litigare con un ospite prima ancora di parlarci. Mi chiesero di fare pubblicità a dei video pornografici e rifiutai . Non ho accettato delle sceneggiature che volevano solo provocare. Ma io sono una che non ha la puzza sotto il naso perché  credo che  anche le trasmissioni popolari possano essere usate per parlare di certi temi».

Concludiamo. Per lei cosa è la Bellezza?

«La Bellezza è ciò che muove e commuove».  

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