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POTENZA – Le radici del nostro territorio, nei suoi storici usi e costumi, sono confluite nel corposo volume dell’antropologo lucano Angelo Lucano Larotonda. L’opera dal titolo Feste Lucane Genealogia di una identità, Edigrafema Edizioni è stata presentata nella sala conferenze della Biblioteca nazionale di Potenza alla presenza dell’autore. Il libro è il frutto di una ricerca capillare, durata quindici anni circa, che ha visto Larotonda a diretto contatto con milletrecentotto festività religiose utili a tracciare un quadro completo e dettagliato dei culti locali nelle loro molteplici varietà di espressione.

«Ho fotografato le donne durante le processioni – spiega Larotonda – ho indagato il mondo contadino, partendo proprio dall’analisi degli atteggiamenti delle donne nei confronti dei Santi. Credo di aver trovato molte risposte convincenti che spiegano bene la nostra mentalità e il modo di ragionare. Ho parlato delle nostre radici attraverso una riflessione che investe l’iter del mondo contadino».
La preziosa pubblicazione è stata realizzata grazie al sostegno del Consiglio Regionale di Basilicata e della Banca di Credito Cooperativo di Laurenzana e Nova Siri, a riprova dell’interesse di istituzioni pubbliche e private verso la storia locale.

«Abbiamo la necessità di costruire un’operazione strumentale di Lucani 2019 – afferma il presidente del Consiglio Regionale Piero Lacorazza – Matera è la locomotiva che rappresenta il tratto identitario e storico del nostro popolo. Intendiamo dare ampio spazio a tutte quelle iniziative che servono a ripartire dal punto in cui ci siamo persi. La storia della Basilicata, tracciata nel Cristo si è fermato a Eboli, è come se avesse segnato, in chiave malinconica, l’inizio di ogni pagina di un libro della Lucania. Oggi più che mai, invece, dobbiamo far riscoprire il fermento e la vivacità culturale che ci caratterizzano. Il Consiglio Regionale si è prefisso l’obiettivo di «creare sia un archivio storico -culturale della Basilicata, sia una rivista dell’Appennino di Lucani che, da questo territorio, dialogano con il Mondo intero».

«Una terra senza libri resta terra – sottolinea Antonella Santarcangelo, responsabile della Casa Editrice Edigrafema – la Basilicata, invece, è una terra d’inchiostro e di menti illuminate. Posso affermare davvero che l’editoria è una sana follia».

Abbiamo il dovere, allora, di essere più folli e più liberi: è in questi atteggiamenti che si può rintracciare una sana e vera genealogia della cultura.

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