X
<
>

Fiorello e Amadeus circondano Angelina Mango fresca vincitrice del Festival della Canzone Italiana di Sanremo

Condividi:
4 minuti per la lettura

Dopo Arisa ancora una voce lucana in vetta alla musica: Angelina Mango conquista il Festival della canzone italiana di Sanremo, l’orgoglio della Basilicata


I “grazie” pronunciati ogni sera sul palco e più volte dopo la proclamazione della sua vittoria al 74mo Festival di Sanremo con il brano “La noia”, non si contano. Insieme alla carica naturale di Angelina Mango, a raggiungere il primo posto della classifica sono state la gentilezza e l’educazione. Lo ha confermato anche lei, ieri mattina, in conferenza stampa. «Sono una persona educata e gentile e credo che, prima di tutto, mio padre sarebbe fiero di questo».

I due volti di Angelina Mango, erede di Pino, che cambiò per sempre la musica italiana (che lo ha ricambiato solo post mortem), sono quelli di una grande artista che avrebbe potuto rimanere schiacciata dalla formula “talent” (nel 2023 si era classificata seconda nella celebre produzione Mediaset di Maria De Filippi) ma è riuscita a smarcarsi e che ora si trova ad affrontare la seconda sfida più difficile della sua carriera: non incorrere nella “maledizione” di Sanremo che vede i vincitori alle prese con i successivi percorsi professionali spesso accidentati. Dell’esperienza nel celebre format di Maria De Filippi, Angelina sottolinea, davanti ai giornalisti a Sanremo: «Mi ha insegnato ad avere la musica come priorità che è un’esigenza vitale e ti fa andare oltre la stanchezza e la paura».

Il temperamento profondamente lucano, la tenacia che ha dimostrato, sono un ottimo antidoto al pericolo di farsi fagocitare dal successo. E a ulteriore sostegno arrivano da Instagram le parole della donna che, prima di lei, 10 anni fa, aveva di nuovo fatto esultare la Basilicata. «Finalmente non sono più io l’ultima donna ad aver vinto Sanremo, ho una degna erede che ha respirato la mia stessa aria, bevuto la mia stessa acqua, calpestato la mia stessa Terra e questo mi rende ancora più fiera – scrive Arisa, che direttamente da Pignola entrò dalla porta principale nel mondo della musica di cui oggi è una delle interpreti più originali – che tu possa arrivare lontano rimanendo sempre comoda dentro te stessa – aggiunge – Ti meriti tutto e sapevo che sarebbe successo dal primo momento che ti ho vista tanti tanti anni fa. Sei grande! Ti voglio bene».

Le chiavi della sua città, Lagonegro, la stanno già aspettando come ha annunciato il sindaco Salvatore Falabella. Sabato notte le strade del paese erano state animate da caroselli d’auto e festeggiamenti in onore della concittadina più celebre. L’attesa per il suo ritorno è sempre più alta in un’atmosfera di condivisione che tutta la comunità ha vissuto per tutta la durata del festival. Attorno a Angelina, c’è sempre la famiglia che in particolare dopo la scomparsa di suo padre, ha stretto ancora di più le proprie maglie. La madre, Laura Valente, straordinaria interprete, cantautrice e voce dei Matia Bazar dal 1990 al 1998 e il fratello maggiore Filippo, rappresentano sempre il suo punto di riferimento più forte, la forza che anche nella serata delle cover le ha consentito di sostenere la prova più importante: reinterpretare “La rondine” resa celebre da suo padre Pino Mango.

«Ho vissuto la settimana più bella della mia vita e su quel palco ho cercato di fare un omaggio rispettoso – ha spiegato alla sala stampa di Sanremo – Volevo che uscissero la canzone e un ricordo. L’amore che mi è arrivato dal pubblico ha reso fiera me e tutta la mia famiglia».

Un riconoscimento di tutto rispetto è arrivato, poi, dall’Accademia della Crusca. Il testo del brano è stato infatti esaminato dal punto di vista linguistico dall’accademico Lorenzo Coveri, già professore ordinario di Linguistica italiana nell’Università di Genova. L’accademico lo ha definito: «Scritto in un italiano di nuova generazione ma non gergale, su un tappetino di lingua dell’uso medio, molto vicina al parlato quotidiano nel lessico e nella forme grammaticali di uso incipiente». Anche le istituzioni lucane omaggiano la giovane Angelina. «Il talento e l’energia della giovane cantante di Lagonegro, figlia dell’indimenticabile Pino Mango, sono stati compiutamente riconosciuti – ha commentato il presidente della Regione, Bardi -. La Basilicata tutta è in festa per lei e con lei salirà sul tetto del mondo a maggio con l’Eurovisione Song Contest in Svezia».

«Maratea avrà il piacere e l’onore di conferire ad Angelina Mango il titolo di ambasciatrice per Maratea 2026 – città candidata Capitale italiana della cultura». Ad annunciarlo il sindaco di Maratea Daniele Stoppelli. La cantante infatti è nata e trascorre le vacanze nella cittadina del Tirreno. «La città si congratula con Angelina – aggiunge -. Cantante di talento e carattere, nata nella nostra cittadina e che da noi ha trascorso tante vacanze e momenti con la famiglia».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE