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IL presupposto è la buona fede, che non vogliamo mettere in discussione. Ma Ilario Guida di Salerno, arbitro che ha diretto domenica Taranto-Potenza, nelle ultime 36 ore ne ha combinate di tutti i colori. Il racconto del suo operato sul campo è lasciato alle immagini (da più parti reperibili in rete) e a questo post dove si mettono in evidenza diverse criticità collegate alla sua conduzione di gara. 

Ripetiamo: non riteniamo Guida né complice di un complotto di qualsiasi specie né artefice delle fortune (o meno) del campionato del Potenza. Se dopo 34 giornate l’Andria dovessse conquistare la Lega Pro per via diretta e il Taranto piazzarsi al secondo posto sarebbero entrambi traguardi meritati. Ilario Guida è semplicemente uno dei tanti arbitri inadeguati sotto il profilo della competenza e della personalità incontrati sui campi di Serie D nel corso di questa stagione. 

Ma dopo una prestazione discutibile, mettiamola così, poteva certamente risparmiarsi la condivisione del video della partita sul suo profilo Facebook con tanto di partecipe interazione nei commenti. Per quanto insignificante, il “mi piace” sulla frase “Il Taranto è sempre il Taranto” un arbitro non può permetterselo. La materia dell’utilizzo dei social network da parte degli addetti ai lavori del calcio resta insidiosa e piena di lacune regolamentari. Ma un arbitro, in virtù del suo ruolo di ufficiale di campo, certe superficialità dovrebbe evitarle. Al titolo V il regolamento dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri) recita: “agli arbitri è fatto divieto di rilasciare dichiarazioni pubbliche in qualsiasi forma attinenti ogni aspetto tecnico ed associativo dell’Aia, anche a mezzo siti internet o la partecipazione a gruppi di discussione, posta elettronica, forum, blog, social network o simili, in modo anonimo ovvero mediante utilizzo di nomi di fantasia o “nickname” atti ad impedire l’immediata identificazione del suo autore“. La formulazione della norma è interpretabile ma comunque lascia intendere: meglio evitare certe forme di esposizione. 

Il direttore sportivo del Potenza Pietro Chiaradia, intervenuto ieri su Lucania Tv, ha spiegato come “la società stia valutando l’opportunità di segnalare questi comportamenti alla Procura federale”. Nulla a che vedere con il risultato della partita, sia chiaro. Ma se Guida venisse fermato per qualche domenica non sarebbe certo un male per il calcio italiano. Riflettendo a passeggio sul lungomare di Salerno, acquisirebbe forse maggiore consapevolezza sull’opportunità di certi comportamenti. 

Twitter @pietroscogna

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