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A San Severo, nell’analisi post partita del direttore sportivo Daniele Flammia, è emerso un concetto importante ma scomodo. Nascosto fino a oggi come polvere sotto il tappeto. «Bisogna evitare di rimanere invischiati in una zona della classifica che può diventare pericolosa». Tradotto: il Potenza deve prima di tutto salvarsi. Tema difficile da digerire per una piazza che reprime da tempo sogni di gloria, ma che deve fare i conti con la realtà. Il calcio non è una scienza esatta e anche significativi investimenti – di cui bisogna dare atto alla proprietà – non portano necessariamente ai risultati.
La squadra soffre di problemi strutturali frutto del ritardo con cui è partito il progetto tecnico e di scelte sbagliate sui giocatori. Chi deludeva con Agovino (Riccio e Oretti su tutti) delude anche con Marra, che in cinque partite sotto la sua gestione ha fatto molto per dare un’identità tattica e caratteriale a questo gruppo di giocatori. Ma non ha certo la bacchetta magica.

UNA NUOVA VESTE Le esperienze degli ultimi anni raccontano come le squadre costruite sui nomi e su curriculum importanti (quelli di molti giocatori del Potenza) facciano enorme fatica quando si tratta di sgomitare nei bassifondi della classifica. Senza allontanarci dalla Basilicata – al netto di tutte le differenze del caso – basti pensare al Francavilla della passata stagione. Nonostante la solidità societaria e la sicurezza di una gestione tecnica consolidata come quella di Lazic, una squadra costruita sull’asse Roselli-Picci (reduci dai successi di Matera) ha avuto bisogno di soffrire fino alle ultimissime giornate per evitare i playout. Il Potenza ha oggi in organico elementi – forse sopravvalutati – che facciamo fatica a immaginare coinvolti nella lotta per la salvezza. Il mercato di dicembre, traguardo intermedio distante ormai solo quattro giornate, deve prevedere sulla lista della spesa gente abituata a indossare la tuta operaia invece dell’abito buono. Pare risponda a queste caratteristiche l’argentino Bitancourt, in attesa del permesso di scendere in campo. Nulla da contestare, sul piano dell’intensità agonistica, anche ai due fedelissimi di Marra, Giacinti e Pasqualino Esposito. Non saranno fenomeni, ma la gamba ce la mettono sempre. Sperando che gli attaccanti ritrovino presto il gol, nota positiva sulla prestazione degli under: in avvio di campionato rappresentavano il problema maggiore, oggi il Potenza con i vari Liccardi, Miocchi e Esposito (senza dimenticare i ‘97) sembra aver trovato inaspettate certezze.

Twitter @pietroscogna

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