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Fontana e Caiata: tra loro l’idillio sembra finito

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SIAMO ALLA stretta finale: nella giornata di oggi si potrebbe avere un quadro più chiaro della situazione. Ormai dopo qualche giorno la proposta della Sbm, la società che vuole il 100%, si è conosciuta.

LA PROPOSTA – La società milanese che prova a prendere il Potenza “per persona da nominare” (come spesso avviene in casi analoghi), verserebbe 500 mila euro nelle casse dei proprietari (di cui il 20%, ossia 100 mila euro, come caparra alla firma del preliminare). In più riconoscerebbe al Potenza il 50% del ricavato della vendita dei cartellini dei calciatori attualmente contrattualizzati. Inoltre la Sbm, attraverso una due diligence ha valutato l’esposizione debitoria del Potenza alla data del 31 agosto 2020 in circa un milione di euro, e questa pagherebbe. Non le cifre in rosso maturate nella corrente stagione agonistica, comprensive di stipendi e contributi ai tesserati, pendenze legali e altre voci alle quali deve provvedere il Potenza, che deve quindi produrre le ricevute liberatorie. La chiusura della trattativa non oltre il 15 luglio.
Nessun cenno all’iscrizione al campionato che, lo ricordiamo, va onorata il 21 giugno, con fideiussioni per 350 mila euro, oltre a 100 mila euro in contante.

LA CONTROPROPOSTA – Qualche questione fondamentale nella controproposta del Potenza: la prima attinente proprio il mancato riferimento alle pratiche per l’iscrizione al campionato; la seconda che riguarda i tempi (il Potenza chiede di chiudere tutto il 28 maggio); la terza la caparra che il Potenza vorrebbe al 70% (non al 20) al preliminare; la quarta il 50% della vendita dei calciatori, mentre il Potenza vorrebbe una cifra forfettaria per evitare poi di “rincorrere” i compratori, nel caso in cui le vendite dei giocatori avvenissero in tempi più lunghi.
Ma poi c’è anche una più importante tra tutte, ossia quella locuzione rimarcata: “acquisto per persona da nominare”, che non lascia stare sereni. Chi sono i destinatari dell’operazione e perchè non renderli noti?

CONCESSIONE STADIO – Sulla falsariga di quello che è accaduto nelle scorse ore a Venezia, il Potenza potrebbe pensare di formalizzare, nelle prossime ore, una richiesta al Comune per l’ottenimento della concessione dello stadio Viviani per un numero ampio di anni, magari 10. Infatti, tramontata l’ipotesi di costruire un nuovo stadio, nella città laginare la struttura è stata affidata alla società per 9 anni. In cambio il club si impegna a effettuare investimenti per interventi infrastrutturali per 547 mila euro (illuminazione, eliminazione delle barriere, oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria). Un’idea percorribile e che potrebbe rappresentare una svolta, anche nel senso dei lavori promessi dalla Sbm che potrebbero essere realizzati direttamente dalla società di Caiata.

SMENTITA SBM – Intanto nella giornata di sabato ha fatto il giro del web un articolo giornalistico nel quale si raccontava di una riunione tenutasi nella mattinata tra un emissario della Sbm e un non meglio precisato esponente della dirigenza del Potenza, al fine di perfezionare i dettagli della trattativa.
E’ chiaro che le voci si sono rincorse, proprio come i commenti dei tifosi del Potenza, che – dopo un paio di giorni stavano maturando l’idea che il presidente Caiata non cederà il club. A mettere a tacere tali illazioni ci ha pensato la stessa Sbm che attraverso una nota ci ha inviato una categorica smentita: «Nessuno era a Potenza per conto della Sbm e nessuno può parlare se non chi ci rappresenta, neanche i più stretti collaboratori della società. Sono state scritte solo falsità». Argomento chiuso: tutto rinviato alle prossime 24 ore.

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