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Salvatore Caiata

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NELLE PROSSIME ore arriverà un’altra proposta di acquisto per il Potenza. Sempre a firma della Sbm, che lavora come intermediaria per concludere l’affare a favore di ignoti compratori.
La conclusione a cui si arriva a 24 ore dall’intercorsa comunicazione è che proprio questo alone di mistero che circonda la trattativa porterà a un no da parte di Caiata alla nuova proposta.

Partiamo innanzitutto dal dire che, sostanzialmente, la nuova proposta, almeno dal punto di vista economico non cambierà di molto. Ma questo era un dato che non appassionava il patron rossoblù, maggiormente preoccupato della tempistica e dei risvolti legati all’iscrizione. Quindi se la Sbm non proporrà un closing in date differenti da quelle originali (entro il 15 luglio, mentre Caiata vuole il 29 maggio), non se ne farà nulla.

Ma la situazione più paradossale è quella relativa alla identità dei compratori: questo è un passaggio sul quale Caiata non transigerà. Il presidente vuole conoscere in mano a chi, eventualmente, andrà a finire il Potenza. fermo restando che da una serie di dichiarazioni rilasciate, se questo soggetto dovesse coincidere con la Sbm a maggior ragione sarà un no.

Caiata oltretutto è rimasto particolarmente scontento di alcune locuzioni usate nella mail di lunedì ed attinenti alla debitoria del Potenza, che la Sbm definisce irreversibile.
«Chi vuole comperare casa mia pur non essendo stato invitato da me, entrandoci non si può permettere di dire che è una catapecchia che sta crollando. Mi chiedo: che te la vuoi comprare a fare?», ha detto il patron.

«Oltretutto – ha aggiunto – la debitoria del Potenza non è formata da passività commerciali, ossia da soldi che devono essere pagati a fornitori o a soggetti privati e che sono inderogabilmente da versare. Ma è solo ed esclusivamente quella relativa alla rateizzazione nei confronti dello Stato, un debito certo da onorare mese per mese e che certamente non cresce».

In attesa del nuovo passo della Sbm, Caiata non resta con le mani in mano, innanzitutto dal punto di vista della tempistica: «Non attenderò oltre il 20 maggio». Due settimane per iniziare poi a lavorare in prospettiva. Ma c’è di più: nel prossimo fine settimana, tornando in città, il numero uno del Potenza vuole fare il punto della situazione con il gruppo di imprenditori potentini che hanno dato disponibilità a dargli una mano.

In pratica occorrerà contarsi e fare qualche calcolo, valutando anche l’ipotesi che qualcuno di loro possa acquisire quote societarie. L’organizzazione di un gruppo comunque corposo è stata, di fatto, la prima spinta utile per non far sentire troppo solo il presidente, atteso il disimpegno di Fontana.
In più è in calendario nei prossimi giorni un appuntamento presso gli uffici comunali con l’assessore allo sport e all’impiantistica sportiva, Patrizia Guma.

Caiata vorrebbe capire se può esserci la disponibilità dell’amministrazione a dare l’ok a una richiesta di concessione dello stadio Viviani per un arco di tempo lungo e utile a effettuare una programmazione per la sua riqualificazione, alla pari delle intenzioni che la Sbm (o chi per conto loro) aveva manifestato nel momento in cui si sono avvicinati per la prima volta alla piazza di Potenza, nel mese di gennaio scorso.

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