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Alla voce alienazione il dizionario Garzanti recita : «trasferimento ad altri della titolarità di un bene o di un diritto». Nel senso comune gli “altri” sono generalmente persone, organizzazioni o entità sovrannaturali. A queste forse bisognerà aggiungere le “macchine intelligenti” a cui l’uomo si affida sempre più per risolvere i suoi uffici quotidiani.Poiché sembra che l’uso di strumenti automatici, anche quando si tratta di una semplice calcolatrice, sta rendendo gli umani sempre più ignoranti e incapaci di fare ciò che prima sapevano fare, bisognerà chiedersi cosa succederà in futuro quando macchine sempre più sofisticate saranno capaci di svolgere compiti complessi e risolvere problemi che l’uomo (o la donna) oggi risolve con il proprio intelletto.

Questa forma di alienazione tecnologica rischia di far regredire le capacità umane in quantità proporzionale all’aumentare delle capacità delle macchine, in una sorta di compensazione o conservazione della conoscenza (o dell’ignoranza). Poiché le macchine che usiamo, i computer in primis, sono sempre più sofisticate nell’effettuare operazioni, lavori o addirittura deduzioni prima fatti soltanto dagli umani, questo scenario potrebbe realmente verificarsi. A meno che non cerchiamo tutti di migliorare le nostre abilità e il nostro sapere (gli inglesi direbbero il nostro know how).Portando al limite il processo, se gli uomini non porranno attenzione a sviluppare ancora le proprie capacità, forse verrà un giorno (in questo secolo o in questo millennio) in cui tanti umani ignoranti si aggireranno tra macchine di grande intelligenza.

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