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REGGIO CALABRIA – Il Comune di Reggio Calabria si è costituito parte civili per eventuali danni contro l’ex sindaco della città (dal 2002 al 2010) e attuale governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti. Ieri mattina l’avvocato Fiorella Megale ha infatti formalizzato la richiesta per conto di Palazzo San Giorgio nel corso dell’udienza preliminare del troncone principale del processo sul “Caso Fallara”, che vede imputati oltre al Presidente della Regione anche i tre ex revisori dei conti dell’ente Carmelo Stracuzzi, Domenico D’Amico e Ruggero Alessandro De Medici.   

I quattro sono accusati, a vario titolo, di falso ideologico in atto pubblico ed abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulle autoliquidazioni, per circa 750 mila euro che avrebbe fatto l’ex dirigente dell’Ufficio finanze del Comune, Orsola Fallara, suicidatasi nel dicembre del 2010, per il suo incarico in Commissione tributaria, gli stessi devono rispondere poi di una serie di falsi relativi ad alcuni Bilanci del Comune e più in generale di tutta una serie di atti amministrati irregolari che starebbero alla base del buco di bilancio nella casse della città.

Secondo la richiesta di rinvio a giudizio «Scopelliti, nella sua funzione di sindaco, in ragione dei rapporti personali intercorsi con Orsola Fallara, agiva intenzionalmente allo scopo di procurarle un ingiusto vantaggio patrimoniale mediante l’attribuzione alla stessa degli incarichi professionali». Conseguendo «in tal modo, Orsola Fallara, l’ingiusto profitto della corresponsione di somme che essa si liquidava con danno di rilevante entità per il Comune». 

Secondo i pm non è vero che l’allora sindaco non sapesse dei soldi che la dirigente dell’ufficio Finanze intascava illegalmente come componente della Commissione Tributaria Provinciale. Le firme di Scopelliti in calce a 50 affidamenti d’incarico erano «intenzionali». Nell’avviso di conclusione dell’inchiesta sono spiegate tutte le contestazioni mosse a Scopelliti e ai tre Revisori dei conti di Palazzo san Giorgio. Quella sugli incarichi alla Fallara è solo l’ultima e, paradossalmente, neppure la più grave. Assieme ai revisori, all’ex sindaco viene contestata la falsificazione dei bilanci di previsione del 2008 e del 2009, ed il rendiconto di gestione del 2008. Nel corso dell’udienza davanti al Gup Antonino Laganà il pm Sara Ombra ha poi chiesto l’acquisizione di cinque delibere della Corte dei conti contenenti dei rilievi relativi ai bilanci comunali del 2006 e del 2009. Si tratta di documenti che all’epoca dei fatti avevano duramente redarguito l’amministrazione per le spese da questa sostenute in maniera piuttosto “leggera”. Non solo, in essa sono contenute tutta una serie di contestazioni che, a prescindere dalle risposte fornite a suo tempo dell’epoca, avrebbero dovuto indurre il sindaco e la giunta a essere più attenti e prudenti. L’udienza, su richiesta dei legali della difesa è stata quindi aggiornata al 20 luglio. Scopelliti era stato interrogato il 20 dicembre del 2011 dai magistrati della Procura di Reggio fornendo la sua versione dei fatti. I tre componenti del collegio dei revisori dei conti, invece, si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Nell’aprile scorso la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio.

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