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Il manifesto del ministro Fabrizio Barca, neo iscritto al Partito democratico e possibile futuro leader della sinistra italiana, consta solo di 55 pagine. Al 2° punto, “ Stato arcaico e partiti Stato-centrici”, nel paragrafo “L’equilibrio perverso”, si legge: «È dunque evidente che in Italia partiti Stato-centrici e macchina dello Stato arcaica ed élites che li governano vanno d’accordo, sostenendosi reciprocamente e producendo un equilibrio perverso, di sottosviluppo: una “fratellanza siamese … che porta al catoblepismo”». Catoblepismo? E cos’è? Lo spiega lo stesso Barca nella nota n. 15: «Si tratta dell’espressione e del neologismo usati nel 1962 da Raffaele Mattioli per indicare il legame perverso prodottosi in Italia alla vigilia della crisi del 1930-31 fra grandi banche italiane di credito ordinario e industria: la fratellanza siamese consistendo nella circostanza che le banche controllavano le imprese e la sopravvivenza di queste ultime era essenziale alle banche; il catoblepismo, nel fatto che le banche avevano finito per controllare se stesse. Nel nostro caso, i partiti, anziché essere controllati dai cittadini che ne fanno parte, finiscono per controllare se stessi, esercitando un controllo sullo Stato che a sua volta è a loro essenziale». Ad abundatiam del Catoblèpa – recita la Treccani – “Presso gli antichi, leggendario quadrupede africano, raffigurato col capo pesante sempre abbassato verso terra”. Ci manca Tonino Di Pietro che diceva sempre “mangia come parli”. Evidentemente Barca pasteggia con caviale e champagne.

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