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“Cioè, lei praticamente non ha mai assaggiato la Sachertorte?”
“No”
“Va be’. Continuiamo così. Facciamoci del male!” (Nanni Moretti, Bianca)
Il Calendario della Cornacchia (in attesa dell’Avvento) giorno 8
Avviso questo post contiene dello spoiler.
Nel libro sono inciampata per caso, in realtà stavo cercando “La riscossa dei sette nani” di Victor Rambaldi per i miei nipotini. 
L’ho visto, l’ho preso in mano, ho letto questo:
“E’ il primo istante del 1913. Un colpo echeggia nella notte scura. Si sente un clic, le dita si tendono sul grilletto ed ecco l’eco sorda di un secondo sparo. La polizia allertata arriva in fretta e arresta subito il cecchino. Si chiama Louis Armstrong”.
Ed è stato subito amore. 
“1913 – L’anno prima della tempesta” di Florian Illies (Marsilio Editore) è un libro che disegna un anno. O meglio, l’anno. Quello prima del capovolgimento mondiale. Prima che tutto cambi e niente torni più come prima. L’anno prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Guerra che come tutti sappiamo (dopo la tipa che ha fatto nascere Hitler nel ’78 all’Eredità di Conti, il condizionale è d’obbligo)iniziò il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia in seguito all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, avvenuto il 28 giugno 1914, per concludersi oltre quattro anni dopo, l’11 novembre 1918. 
E’ un libro di microstorie, aneddoti che raccontano dello smisurato fervore e fermento culturale che si sviluppò nell’anno prima che il mondo, per come lo si era conosciuto, perdesse la sua innocenza. C’è Kafka innamorato, mentre scrive le Metamorfosi. C’è Stalin scappato a Vienna che passeggia nel parco del castello di Schonbrunn, parco dove muoveva i suoi primi passi anche un giovane Adolf Hitler. Magari si saranno anche incontrati, avranno portato una mano alla falda del cappello  per salutarsi. Coco Chanel apre il suo piccolo negozio di cappelli ed è maggio quando incontra per la prima volta Stravinskij, di cui diverrà amante, mentre lui festeggia la prima assoluta de “Le sacre du printemps”, a Parigi. L’anno in cui in un torrido agosto Picasso e Matis se vanno a cavallo insieme. A settembre Louis Armstrong, dopo che in riformatorio aveva iniziato a suonare la tromba, si esibisce per la prima volta in pubblico e Charlie Chaplin firma il suo primo contratto. Ci sono Virginia Woolfe e Freud. Thomas Mann e un giovane Bertold Brecht. Musil prende appunti per i il suo “L’uomo senza qualità”. E’ dicembre quando sul numero 52 della rivista “Die Welt der Frau”, supplemento della “Gartenlaube” si danno consigli sulla “moda al volgere del secolo”. Andavano di moda i colori vivaci e linee dal taglio morbido. 
“In questo affresco, Florian Illies rende vivo un anno che racchiude in sé un momento di massima fioritura e il preludio dell’abisso”. Un puzzle vertiginoso di eventi, di microstorie sconosciute nella Storia nota. 
E’ il Novecento bellezza. Secolo breve, ma denso. 
Il dolce non poteva che essere la regina delle torte al cioccolato, la viennese Sacher. 
Ingredienti:
cioccolato fondente 55% a pezzetti, 75gr
burro, 65gr
zucchero a velo, 20gr
vaniglia in polvere
tuorli, 3
albumi, 3
zucchero semolato, 90gr
farina 00, 65gr
sale, 1gr
confettura di albicocche, 150gr
burro e farina per lo stampo
Ingredienti (per la ganache):
panna liquida, 250ml
cioccolato fondente 55% a pezzetti, 375gr
Per la preparazione vi mando qui https://saporiericette.blogosfere.it/2013/11/sacher-torte-la-ricetta-di-ernst-knam-di-bake-off-italia.html
Comunque se davvero volete fare i fighi, per un periodo io e mio fratello ci siamo impazziti dietro, potete ordinarla sul sito dell’Hotel Sacher https://www.sacher.com/original-sacher-torte/, a Vienna. Ve la mandano in deliziose scatole di legno con la rafia intorno. Poesia 
deliziose, ho scritto deliziose. Addio. 
 ps poi ho preso anche “La riscossa dei sette nani”, se avete nanetti in casa, è un buon acquisto.

“Cioè, lei praticamente non ha mai assaggiato la Sachertorte?”
“No”
“Va be’. Continuiamo così. Facciamoci del male!” (
Nanni Moretti – Bianca)

Il Calendario della Cornacchia (in attesa dell’Avvento) giorno 18

Nel libro sono inciampata per caso, in realtà stavo cercando “La riscossa dei sette nani” di Victor Rambaldi per i miei nipotini. 
L’ho visto, l’ho preso in mano, ho letto questo:

E’ il primo istante del 1913. Un colpo echeggia nella notte scura. Si sente un clic, le dita si tendono sul grilletto ed ecco l’eco sorda di un secondo sparo.
La polizia allertata arriva in fretta e arresta subito il cecchino.
Si chiama Louis Armstrong”
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Ed è stato subito amore. “1913 – L’anno prima della tempesta” di Florian Illies (Marsilio Editore) è un libro che disegna un anno. O meglio, l’anno.
Quello prima del capovolgimento mondiale. Prima che tutto cambi e niente torni più come prima. L’anno prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

 Guerra che come tutti sappiamo (dopo la tipa che ha fatto nascere Hitler nel ’78 all’Eredità di Conti, il condizionale è d’obbligo) iniziò il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia in seguito all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, avvenuto il 28 giugno 1914, per concludersi oltre quattro anni dopo, l’11 novembre 1918. 

E’ un libro di microstorie, aneddoti che raccontano dello smisurato fervore e fermento culturale che si sviluppò nell’anno prima che il mondo, per come lo si era conosciuto, perdesse la sua innocenza. 

C’è Kafka innamorato, mentre scrive le Metamorfosi. C’è un giovane Stalin scappato a Vienna che passeggia nel parco del castello di Schonbrunn, parco dove muoveva i suoi primi passi anche l’altrettanto giovane Adolf Hitler. Magari si saranno anche incontrati, avranno portato una mano alla falda del cappello  per salutarsi. Coco Chanel apre il suo piccolo negozio di cappelli ed è maggio quando incontra per la prima volta Stravinskij, di cui diverrà amante, mentre lui festeggia la prima assoluta de “Le sacre du printemps”, a Parigi. L’anno in cui in un torrido agosto Picasso e Matisse se vanno a cavallo insieme. A settembre Louis Armstrong, dopo che in riformatorio aveva iniziato a suonare la tromba, si esibisce per la prima volta in pubblico e Charlie Chaplin firma il suo primo contratto. Ci sono Virginia Woolfe e Freud. Thomas Mann e un giovane Bertold Brecht. Musil prende appunti per i il suo “L’uomo senza qualità“. E’ dicembre quando sul numero 52 della rivista “Die Welt der Frau“, supplemento della “Gartenlaube” si danno consigli sulla “moda al volgere del secolo”. Andavano di moda i colori vivaci e linee dal taglio morbido.

 “In questo affresco, Florian Illies rende vivo un anno che racchiude in sé un momento di massima fioritura e il preludio dell’abisso”. Un puzzle vertiginoso di eventi, di microstorie sconosciute nella Storia nota. E’ il Novecento bellezza. Secolo breve, ma denso. 

Il dolce non poteva che essere la regina delle torte al cioccolato, la viennese Sacher

Ingredienti:

75 gr  di cioccolato fondente  a pezzetti
65 gr di burro
20 gr di zucchero a velo
vaniglia in polvere
3 tuorli
3 albumi 
90 gr di zucchero semolato
65 gr di farina 00 
sale un pizzico 
150 gr di confettura di albicocche
burro e farina per lo stampo

Ingredienti (per la ganache):

205 ml di panna liquida
375 gr di cioccolato fondente  a pezzetti

Per la preparazione vi mando qui 

Comunque se davvero volete fare i fighi, per un periodo io e mio fratello ci siamo impazziti dietro, potete ordinarla sul sito dell’Hotel Sacher , a Vienna.
Ve la mandano in deliziose scatole di legno con la rafia intorno. Poesia.
Deliziose, ho scritto deliziose. Addio. 

 ps poi ho preso anche “La riscossa dei sette nani“, se avete nanetti in casa, è un buon acquisto.

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