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Nello scorso giugno a Berlino alcune aziende italiane hanno ottenuto, nell’ambito della cerimonia dei premi “Benessere Animale” organizzata da Compassion in World Farming, un importante e prestigioso riconoscimento destinato a valorizzare l’impegno delle aziende verso modalità di allevamento migliorative del benessere animale.

Tra le aziende italiane premiate, la Filiera Agroalimentare Madeo ha ricevuto la “Menzione d’onore Good Pig” come riconoscimento al rispetto del benessere nell’allevamento del Suino Nero di Calabria. Un premio che ha reso merito ad una solida e credibile storia allevatoriale ed è per questa ragione che la Filiera Agroalimentare Madeo ha organizzato per il prossimo 14 Ottobre una giornata di approfondimento su un tema che riguarda strettamente e da vicino il destino del settore zootecnico regionale e, nello specifico, del comparto suinicolo. Benessere animale, condizionalità e accreditamento malattia vescicolare saranno i temi attorno ai quali si confronteranno esperti, docenti universitari, dirigenti ministeriali e regionali, la struttura commissariale per il Piano di Rientro dal debito sanitario.

«Il premio ricevuto a Berlino – ha dichiarato Ernesto Madeo – ci ha riempito di orgoglio ma allo stesso tempo abbiamo avvertito per intero la responsabilità di essere, in Calabria, un’azienda, una Filiera agroalimentare la cui qualità allevatoriale e produttiva è in grado di competere con nomi di prima grandezza della zootecnia nazionale ed internazionale. Ecco perché, oggi più che mai, abbiamo l’obbligo di guardare in faccia i problemi del settore suinicolo calabrese e di perseguire con forza e determinazione le soluzioni possibili e sostenibili. Uno dei nostri principali punti critici – ha proseguito Madeo – è la vescivolare suina, una malattia i cui numeri nella nostra regione non sono più molto consistenti ma i cui effetti, purtroppo, sono pesantissimi».

Madeo ha precisato che «attualmente la movimentazione di animali e delle carni è soggetta ad un accreditamento nazionale ed il fatto che nel nostro Paese siano persistenti alcuni focolai di malattie sin troppo note fa stimare il danno da mancata esportazione a livello nazionale in diverse centinaia di milioni di euro. In questa specifica vicenda la Calabria ha purtroppo precise responsabilità ed a pagarne il prezzo, oltre al sistema economico regionale, sono proprio quelle aziende che hanno fatto della qualità produttiva e dell’attenzione al benessere negli allevamenti la loro cifra distintiva. Gli effetti negativi – prosegue Madeo – non sono cosa di poco conto, basti citare il fatto che – ad esempio – la Cina si appresta ad aprire il suo mercato alle carni suine provenienti dalla macroregione del Nord (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Valle D’Aosta, Veneto e Province Autonome di Trento e Bolzano), un’opportunità dalla quale la Calabria è tagliata fuori proprio perché permangono focolai di vescicolare suina e conseguentemente priva di accreditamento nazionale».

Ma «la Cina è solo un esempio, la stessa cosa può dirsi per molti altri interessanti mercati, quali gli Stati Uniti e il Canada. Ecco perché – conclude Madeo – c’è la necessità di insistere su questi temi, debellare definitivamente questa malattia, affermare una politica sanitaria e zootecnica orientata al benessere animale e ad una condizionalità legata al corretto equilibrio tra la produzione competitiva ed il rispetto della natura e dell’ambiente. Non siamo tuttavia all’anno zero, abbiamo fatto dei decisivi passi in avanti grazie al lavoro attento della Task Force Veterinaria della Regione Calabria ed alle iniziative assunte dal Commissario ad acta per la Sanità Ing. Massimo Scura che, non a caso, parteciperà alla tavola rotonda del prossimo 14 Ottobre; ed è proprio perché i risultati positivi sono davanti a noi che dobbiamo insistere con questo tipo di sanità rivolta al controllo delle filiere agroalimentari nell’interesse non tanto e non solo delle aziende, ma anche e soprattutto per i benefici di cui potrà godere, in termini di nuovo export, la bilancia commerciale della Regione».

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