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Il lungomare di Soverato

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Hanno inviato una lettera al Quotidiano spiegando la loro decisione: “Musica troppo alta nel cuore della notte, ce ne andiamo”

SOVERATO (CZ) – Hanno deciso di scrivere al Quotidiano per esternare l’amarezza di una vacanza rivelatasi un disastro. E per dire chiaro e tondo che da queste parti non metteranno più piede. E’ l’esperienza di due famiglie, una piemontese, l’altra francese, che sono scappate da Soverato perchè, a loro dire, un locale neppure troppo vicino alla loro sistemazione, diffondeva musica ad altissimo volume in piena notte e senza nessuno preposto a controllare e a vigiliare sulla tranquillità altrui.

(LEGGI LA LETTERA DI RISPOSTA DI UN CALABRESE ALL’ESTERO)

Ecco il testo:

SIAMO due famiglie composte da 4 adulti e 5 ragazzi, noi siamo piemontesi, i nostri amici sono francesi. Spinti da alcuni articoli trovati su riviste specializzate siamo venuti per la prima volta in Calabria per godere delle sue bellezze e con il desiderio di superare i pregiudizi che per anni hanno dipinto questa regione come un luogo osteggiato dalla malavita organizzata.

Siamo arrivati mercoledì pomeriggio a Soverato alloggiando in una casa vacanze nel centro del paese. Giovedì notte ci siamo ritirati dopo una mattinata al mare e una gita nell’entroterra (peraltro molto interessante).

Nel cuore della notte siamo stati tutti svegliati dal rumore assurdo di una discoteca e dalle urla di un DJ. La loro “musica” faceva letteralmente tremare gli infissi della casa dove alloggiavamo. Sono uscito di casa per cercare di capire da dove venisse tutto questo incredibile baccano e ho realizzato che questo locale sulla spiaggia non si trovava neppure troppo vicino alla nostra abitazione. Il rumore assordante è andato avanti per tutta la notte o almeno fino alle 3 e mezza del mattino ora in cui il sonno ci ha vinti. Gli amici francesi, increduli mi chiedevano se non esistono regole che impediscano questa assurda violazione della tranquillità. Io rispondevo che le regole ci sono ma evidentemente, dei poteri più forti (!), ne impedivano l’applicazione.

Di buon ora abbiamo fatto i bagagli, abbiamo lasciato le ridenti spiagge calabresi (perdendo peraltro l’acconto già inviato) per dirigerci in luoghi più civili dove sia possibile trascorrere delle vacanze normali, con la sacrosanta convinzione di non mettere mai più piede in questa regione.

La mia domanda è: possibile che l’amministrazione locale non riesca a comprendere che una simile situazione può essere apprezzata da uno sparuto gruppo di giovani interessati a far baldoria per tutta la notte portando denaro esclusivamente a quel locale mentre ha una ricaduta pessima sulla stragrande maggioranza dei turisti che cercano un luogo tranquillo e civile dove trascorrere le loro vacanze? Turisti che portano peraltro denaro a tutta la comunità. La nostra buona volontà di cambiare idea circa la vostra regione si è dunque infranta contro l’evidenza che il più forte (il gestore del locale) fa ciò che vuole a scapito dei più deboli (non solo turisti ma tutta la popolazione di Soverato) con l’avallo (o l’impossibilità di far rispettare la legge?) delle istituzioni.

Chi comanda dunque in Calabria? Su questa domanda prendiamo definitivamente le distanze da questi luoghi. Provvederemo a condividere questa nostra esperienza con tutti i nostri amici e tramite i social network.

Dott. Enrico Bonaccorsi

Sull’estate in Calabria partecipa all’iniziativa (LEGGI): inviaci le tue foto del mare sporco oppure del mare pulito.

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