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I due erano stati condannati per essere stati affiliati alla cosca dei Giampà grazie alla quale riuscivano a ottenere appalti importanti

CATANZARO – La Direzione investigativa antimafia di Catanzaro ha confiscato beni per oltre due milioni di euro a due imprenditori edili, D. O. e R. P., entrambi di Lamezia Terme, arrestati e condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito dell’operazione “Piana”.

In particolare, spiega la Dia, è stata disposta l’acquisizione al patrimonio dello Stato delle aziende riconducibili ai due imprenditori: quote sociali e compendio aziendale di una società, una ditta individuale, diversi beni immobili, mobili registrati e mezzi industriali per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro.

Come ricorda la Dia in una nota, l’iter giudiziario è iniziato nel maggio del 2013 con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di quattro persone, “tra cui i due imprenditori, ritenuti organici alla cosca Giampà”.

In particolare, dalle indagini è emerso che i due imprenditori erano referenti dell’organizzazione ‘ndranghetista Giampà e riuscivano ad ottenere, grazie all’interessamento di affiliati alla cosca, “l’assegnazione di importanti appalti, scavalcando la normale concorrenza e prevalendo sugli altri imprenditori”. 

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