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Tommaso Trapasso

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CATANZARO – Sono stati arrestati i due esponenti della cosca Trapasso di San Leonardo di Cutro che si erano resi irreperibili dopo l’operazione “Borderland” che aveva interessato l’area a cavallo tra le province di Catanzaro e Crotone (LEGGI I DETTAGLI). In manette sono finiti Tommaso Trapasso, 39 anni, e il fratello Giuseppe Trapasso, 30, figli del presunto boss Giovanni Trapasso, già arrestato. Entrambi erano stati dichiarati latitanti lo scorso 7 dicembre.

Giuseppe Trapasso

 

L’operazione era scattata lo scorso 29 novembre, nell’ambito di un’operazione della squadra Mobile di Catanzaro che aveva permesso di ricostruire le azioni criminali che sarebbero state messe in piedi nei territori di Sellia Marina, Cropani, Botricello, Sersale e Cutro. I due fratelli Trapasso sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso dedita all’usura, alle estorsioni, al traffico di armi e stupefacenti, oltre che di illecita concorrenza aggravata dalle modalità mafiose.

VIDEO: GLI ARRESTI E LE INTERCETTAZIONI

 

I due sono stati rintracciati nel corso di alcune perquisizioni domiciliari portate a termine dalla polizia nelle abitazioni di San Leonardo di Cutro, dove la famiglia Trapasso vive. Entrambi sono arrivati a piedi dalle campagne circostanti, consegnandosi alla polizia. Secondo le indagini, Tommaso Trapasso sarebbe stato il “cassiere” della cosca e avrebbe avuto il ruolo di capo delle attività finanziarie ed economiche anche fuori regione con compiti di rappresentanza del clan di appartenenza anche all’esterno.

LE FOTO DELLE PERSONE COINVOLTE

 

A Tommaso Trapasso è stato notificato anche un provvedimento di sequestro preventivo dei beni emesso dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. I due fratelli sono stati associati al carcere di Catanzaro. L’operazione “Borderland” ha anche svelato il “pesante condizionamento” del voto nelle ultime elezioni amministrative di Cropani (LEGGI), dove lo scorso mese di dicembre si è insediata la commissione d’accesso antimafia.

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