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La compilazione di un modello assicurativo dopo un incidente

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CATANZARO – Sequestri e confische per oltre 2,3 milioni di euro sono stati attuati nell’ambito delle indagini che hanno portato all’operazione “Violentemente investito”, con la conseguente denuncia di 263 persone. L’inchiesta riguarda una serie di truffe assicurative che sarebbero state attuate in provincia di Catanzaro con rimborsi, in un triennio, pari a 800mila euro, di cui 190mila erogati dallo Stato con il fondo vittime della strada.

LA PRIMA OPERAZIONE CONTRO LE TRUFFE

 

La nuova tranche, denominata “Violentemente investito 2”, ha permesso di approfondire i ruoli nell’organizzazione. Secondo il Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, gli avvocati Gennaro Pierino Mellea, 41 anni, e Antonio Bressi, 47, entrambi di Catanzaro, avrebbero costituito delle vere e proprie “cellule” che si sarebbero organizzate per dichiarare falsi incidenti stradali oppure per aggravarne le conseguenze, grazie anche a certificazioni mediche create ad arte e producendo testimonianze risultate non veritiere.

Nel secondo filone investigativo sono state denunciate 263 persone per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello stato, falsa testimonianza, corruzione in atti giudiziari, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona. Tra le persone denunciate, appartenenti a ogni fascia di età, figurano numerosi disoccupati ma anche studenti, commercianti e soggetti con precedenti di polizia, tutti residenti tra Catanzaro e provincia.

I militari del nucleo di polizia tributaria, coordinati dal sostituto procuratore fabiana rapino, hanno anche eseguito due provvedimenti di misure di prevenzione (personale e reale) disposti dal tribunale di Catanzaro nei confronti di Mellea e di Fabrizio Nicoletta, 44 anni, per la loro pericolosità sociale in quanto coinvolti in entrambe le operazioni.

Il tribunale ha inoltre disposto il sequestro e la confisca di prevenzione dei beni per entrambi. in particolare, nei confronti di Nicoletta sono stati sequestrati beni per oltre 773.000,00 euro (tra cui terreni, automezzi, polizze finanziarie, tre esercizi commerciali ed immobili), mentre a Mellea è stato applicato il vincolo a un cospicuo patrimonio immobiliare stimabile in circa 1,6 milioni di euro.

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