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Il foro usato dai malviventi

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CATANZARO – Hanno sfondato la parete del Centro di Solidarietà Calabrese di Santa Maria, a Catanzaro, praticando un grosso buco, quindi sono entrati ed hanno portato via l’intera cassaforte. E’ avvenuto la scorsa notte nella sede di Santa Maria, quartiere a Sud di Catanzaro. La cassaforte custodiva i risparmi dei ragazzi ospiti del centro, con denaro contante e le loro carte di credito, oltre ai telefoni cellulari ed altri beni.

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Il Centro di Solidarietà Calabrese è un ente no profit che opera nel campo del disagio e dell’emarginazione giovanile, attraverso l’accoglienza e il reinserimento nel sociale di soggetti svantaggiati quali, donne vittime di violenza, tossicodipendenti, alcooldipendenti, immigrati, giovani disagiati e famiglie.

Sull’accaduto indagano i carabinieri, mentre la presidente del Centro, Isa Mantelli, ha evidenziato: «E’ un fatto molto grave perché colpisce una struttura di servizio che svolge, da oltre trent’anni, un lavoro particolare e delicato sul territorio. Un gesto inqualificabile che segna sensibilmente quanti di noi vivono, ogni giorno, i problemi dei nostri ragazzi che avrebbero bisogno di segnali positivi dalla società civile, che li aiutino a superare i momenti di difficoltà. Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine e degli inquirenti – ha detto ancora Mantelli – perché possano, al più presto, individuare ed assicurare alla giustizia i responsabili di questo ennesimo deplorevole fatto criminoso ai danni del nostro Centro».

Molti gli attestati di solidarietà e le condanne per quanto accaduto, con il sindacato di polizia Fsp che ha chiesto anche l’intervento del Ministro Salvini per la condizione in cui si trovano i quartieri a Sud della città (LEGGI: SALVINI VENGA A CATANZARO CON LE RUSPE).

Il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e l’assessore alle Politiche sociali, Lea Concolino, hanno condannato il fatto: «In attesa che le forze dell’ordine individuino gli autori del gesto che ha colpito la sede di Santa Maria del Centro – hanno sottolineato – non possiamo che esprimere il nostro sdegno per l’ennesimo furto subito da una delle realtà più attive e concrete sul sociale, non solo qui a Catanzaro, ma per l’intera provincia. Spiace dover constatare che anche il Centro calabrese di solidarietà, come tante altre realtà pubbliche e private che operano a vario titolo sul territorio, debba essere costretto a confrontarsi con fatti del genere».

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