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Il cucchiaino ritrovato

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Incredula una signora lametina G.R., per aver trovato un cucchiaino in metallo con tanto di sigla di una nota marca di caffè incisa, in una busta di minestrone verdure e cereali surgelato appena acquistato in un noto supermercato della città.

Sulla confezione si legge che il minestrone è stato prodotto per una nota azienda della grande distribuzione in uno stabilimento del Cosentino. Il cucchiaino tuttavia non è un omaggio della ditta ma un oggetto dimenticato molto probabilmente per superficialità nell’atto dell’imbustamento.

Di certo la sorpresa non è stata gradita dalla signora che ha deciso di contestare al supermercato in cui la confezione è stata acquistata. Solitamente possono essere chiesti risarcimenti per il consumatore che denuncia l’evento qualora venissero riscontrati danni fisici, portando prove a supporto del reclamo. Quando la segnalazione avviene sul prodotto già in commercio, in genere viene prevista una campagna di ritiro della merce e l’allerta per i consumatori.

La presenza di corpi estranei negli alimenti prodotti e venduti solo in Italia non viene monitorata dal Ministero della salute e quindi non esiste una casistica. Nella fattispecie è opportuno avvertire sia il punto vendita dove si è fatto l’acquisto sia il produttore, fornendo tutti i dati necessari a identificare il prodotto: lotto, data di produzione e data di scadenza.
L’alimento in questione dovrebbe essere conservato, se possibile, o quanto meno fotografato.

Le aziende devono verificare che il reclamo sia fondato e legato al processo produttivo, non ad altri fattori, come la cattiva conservazione nel punto vendita. Questo serve per tutelarsi da tentativi di truffe.

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