X
<
>

Il procuratore generale di Catanzaro, Nicola Gratteri

Share
2 minuti per la lettura

CATANZARO – «Con il Recovery fund sono in arrivo tante risorse e la storia ci insegna che le mafie sono dove c’è da gestire denaro e potere. Quindi bisogna prestare attenzione e allora anziché andare dopo, a singhiozzo, a fare indagini, è meglio fare i controlli prima e noi ci dedichiamo a cose più importanti».

Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, parlando con i giornalisti, a Catanzaro, a conclusione della sua audizione davanti ad una delegazione della Commissione parlamentare antimafia (LEGGI). Riunione nel corso della quale Gratteri ha affrontato anche il tema dei controlli sull’erogazione dei fondi previsti dalle norme già operative per il sostegno in conseguenza della crisi determinata dall’emergenza coronavirus.

«Alla Commissione – ha spiegato Gratteri – ho detto che bisogna creare delle norme per insistere affinché i Comuni, i Sindaci mandino gli elenchi dei beneficiari alle Prefetture e queste, massimo nell’arco di una settimana, devono essere in condizioni di dare risposte, attraverso controlli di polizia, carabinieri e finanza, che effettivamente chi ha fatto domanda o è nell’elenco del sindaco sia una persona bisognosa e non un evasore totale o un trafficante di cocaina».

«La criminalità organizzata non è un problema solo della Calabria. Ci sono tante altre parti del territorio nazionale dove c’è una presenza sistematica delle mafie quindi anche in quei territori bisognerebbe parlare di emergenza. Io non affronterei l’approccio “emergenza”, è perdente. Io farei uno studio e un approccio sistematico perché esiste una ricetta per tutto il territorio, non esiste una ricetta solo per una parte» ha detto ancora Gratteri che poi si è soffermato sul processo “Rinascita Scott”, dicendosi fiducioso che «intorno al 10 novembre potremmo continuare il processo Rinascita-Scott a Lamezia Terme: ci sono stato proprio oggi e i lavori stanno andando avanti».

Gratteri ha annunciato anche l’arrivo di nuove forze per la pianta organica della Procura di Catanzaro, il Tribunale e la Corte d’Appello: «Così riusciremo a portare la DDA a quindici unità. Abbiamo chiesto di rivedere, alla luce dei previsti rinforzi, il numero dei componenti delle sezioni di Polizia giudiziaria»

Altra modifica richiesta riguarda il Tribunale distrettuale: «Così come avviene per la Procura distrettuale – ha aggiunto – per cui sono stati creati degli specialisti, dei pubblici ministeri in processi di criminalità organizzata, la medesima cosa si potrebbe fare per i tribunali. Ovvero dei collegi di magistrati specializzati nei reati di criminalità organizzata, che significherebbe avere dei giudici specializzati e anche risparmiare milioni di euro. Bisogna vedere se c’è la volontà di fare queste modifiche normative».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE