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Uno sportello bancario

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – La banca gli chiede la restituzione di un credito che lui però – secondo la costituzione in mora debitoria presentata dal legale del cliente della banca – ha già restituito.

L’imprenditore lametino Rocco Scicchitano, infatti, si è rivolto all’avvocato Alessandra Rotella che ha intimato e diffidato la banca Monte dei Paschi di Siena a «desistere dall’azione avviata contro i miei assistiti, nonché all’immediato pagamento dell’importo pari a 180 mila euro».

Nell’atto di costituzione inviato all’istituto di credito, il legale ripercorre la vicenda iniziata con l’atto di citazione del 4.3.2010 «in cui la banca conveniva in giudizio i miei assistiti (Rocco Scicchitano e la moglie Maria Concetta De Vito, ndr), al fine di sentir dichiarare l’inefficacia del fondo patrimoniale costituito su alcuni beni di proprietà della sig.ra De Vito».

Secondo il legale la banca «fondava la domanda giudiziale su un credito presuntivamente vantato nei riguardi della sig.ra De Vito in forza alla garanzia fideiussoria della medesima prestata in favore del marito, per un importo di 30 milioni di lire, al momento della concessione a quest’ultimo di una linea di credito in forza di un fido». E tuttavia, la banca «riscuoteva interamente il proprio credito sia mediante l’incasso di versamenti datati rispettivamente 22.9.1993, 7.10.1993, 19.11.1993, per un importo complessivo dell’importo pari a lire 7.500.000 ovvero a euro 3.873,43, sia mediante l’assegnazione giudiziale del 15.4.2010 dell’importo pari a euro 19.872, 00 e dei successivi riparti disposti nel corso della procedura esecutiva avviata in danno dei mie assistiti».

E ancora: «l’integrale pagamento del debito è, altresì, attestato dalla missiva inoltrata dalla banca al sottoscritto difensore in data 18.6.2021 nella quale testualmente si legge: “allo stato l’obbligazione fideiussoria in capo alla signora Maria Concetta De Vito risulta estinta per recupero integrale del relativo credito nell’ambito della proceduta esecutiva immobiliare 87/95 del tribunale di Lamezia Terme. Tali circostanze sono oggi oggetto di giudizio e pendente dinnanzi alla Corte d’Appello di Catanzaro. Da ciò consegue il risarcimento del danno causato ai signori De Vito e Scicchitano che può essere quantificato in complessivi 180 mila euro» e che «l’inesistenza del credito sulla base del quale la banca avviava e portava avanti l’azione revocatoria impediva, invero, ai miei assistiti di trarre profitto dalla vendita degli immobili in questione e diveniva per gli stessi causa di un gravissimo e irreparabile danno non patrimoniale».

«Sono stanco di subire – commenta con amarezza l’imprenditore Scicchitano – i soprusi della banca e dei suoi legali da circa 27 anni, nonché l’indifferenza della giustizia negli uffici giudiziari- A tutt’oggi non si sono degnati di rispondere o quantomeno riparare il danno fatto a me e alla mia famiglia. Ritengo giusto che i cittadini calabresi e italiani vengono portati a conoscenza dei soprusi che commettono alcuni istituti bancari tramite i loro dirigenti e i loro avvocati».

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