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Pamela De Sensi

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La giovane musicista calabrese racconta la preoccupante situazione che sta vivendo in Islanda a causa dei terremoti e delle eruzioni e ha offerto ospitalità agli sfollati

LAMEZIA TERME – Calabria e Islanda, due terre lontane ma accomunate da un fattore tanto rischioso quanto affascinante: i vulcani e i loro rischi per la popolazione. In questo ultimo periodo, il gelido paese situato nel Nord Atlantico è stato interessato da seri fenomeni di eruzioni e, in termini tecnici, da movimenti tellurici. A raccontare la sua esperienza diretta nella “Terra dei ghiacci e del fuoco” è Pamela De Sensi, musicista e docente universitaria di Lamezia Terme che vive lì ormai da diversi anni. 

“Sono giunta anni fa in Islanda – racconta la donna – e mi sono subito innamorata della forza vitale di questa natura glaciale sempre in movimento. Negli ultimi tre anni alcuni di questi movimenti (tellurici) sono diventati però un pò troppo frequenti. Infatti, da circa dieci giorni sono ricominciati i terremoti legati ad un “nuovo” vulcano, anche se non è proprio esatto chiamarlo cosí. Quello di cui stiamo parlando è una grande concentrazione di magma che ha creato un tunnel sotterraneo di circa 15/20 km e che adesso è arrivato nel bel mezzo di un paesino costiero che si affaccia sull’Oceano Atlantico” .

 La cittadina in questione si chiama Grindavík, dove ha sede la famosa stazione termale geotermica “Laguna Blu”, le cui caldissime acque provengono dalla vicina centrale elettrica di Svartsengi. Grindavík, inoltre, è il luogo natale dello scrittore islandese Guðbergur Bergsson e del pugile Friðrik Áskell Clausen. Il paesino é stato già evacuato in emergenza lo scorso venerdí notte. “Personalmente – prosegue Pamela – ho paura dei terremoti e questo, forse, perché ho vissuto (anche se non in prima persona) le tragedie di quelli avvenuti in Italia. Gli islandesi sono invece molto piú tranquilli e abituati a tutto questo. Le case qui sono costruite con criteri antisismici, piú piccole, basse e, soprattutto, non ci sono tanti palazzi ammucchiati come da noi in Italia”. 

Pamela, quindi, spiega la situazione attuale che si sta vivendo da quelle parti: “Questi terremoti, in particolare quelli di venerdí 10 novembre, sono stati tremendi e questa volta anche gli islandesi si sono allarmati. É stato un continuo di scosse, sempre di piú forte intensità. Io l’ho vissuto a 50 km di distanza, ma la paura è stata lo stesso tanta e il mio pensiero è andato immediatamente agli abitanti”. 

É dunque a questo punto che giunge la meritoria iniziativa della musicista lametina: “Da calabrese nel sangue, non ci ho pensato due volte e ho scritto un post su social per offrire ospitalità a chi ne avesse bisogno. Non immaginavo che da lì a pochissime ore la situazione sarebbe peggiorata così tanto, fino a giungere all’evacuazione di tutti gli abitanti di Grindavík. Moltissimi mi hanno contattata e io avrei voluto aiutarli tutti, ma per fortuna la catena di solidarietà è diventata enorme e gli sfollati hanno trovato una casa dove rifugiarsi. Una cosa del genere non succedeva da circa 50 anni, ma grazie alle nuove tecniche di rilevazione sismica si è potuto prevenire il peggio. Oggi – conclude Pamela – si é ancora in attesa di vedere questo magma, attivo a circa 800 metri di profondità, se e dove andrá a sfociare: in mare o nel salotto di qualche abitazione di Grindavík?”

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