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Iacucci e Oliverio

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CATANZARO – Su Calabria Verde ora parla Iacucci. Il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci – indagato nel filone dell’inchiesta in cui è coinvolto pure il governatore Mario Oliverio (LEGGI LA NOTIZIA) – dopo aver ricevuto l’avviso di conclusione indagini, attraverso il suo legale, Gregorio Barba, ha presentato una memoria difensiva presso la Procura di Catanzaro.

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Il procedimento penale, si ricorda, è gestito dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e dal pm titolare del maxi-fascicolo, Alessandro Prontera. Il ramo investigativo in cui sono implicati i due big del Pd regionale, è uno stralcio del troncone principale del caso giudiziario abbattutosi sull’ente in house della Regione, che si occupa di forestazione. In tale “rivolo” dell’inchiesta madre, oltre a Oliverio e Iacucci (quest’ultimo chiamato in causa nella veste di ex capo struttura del governatore, ruolo che ricopriva nel periodo dei fatti incriminati), sono indiziati pure l’ex assessore regionale, Michele Trematerra; il sindaco di Acquaro (Vv), Giuseppe Barilaro; l’ex direttore generale di Calabria Verde, Paolo Furgiuele e l’ex dirigente di settore dell’azienda forestale, Franca Arlia.

 Iacucci ha dichiarato di «respingere gli addebiti e contestando decisamente qualsivoglia propalazione accusatoria da chiunque e in ogni sede formulata, comprese le dichiarazioni divulgate dalla stampa». Il riferimento del politico cosentino è alle rivelazioni di Furgiuele che lo tirano in ballo. Rivelazioni verbalizzate dalla Guardia di Finanza e riportate, alcuni giorni fa, anche dal nostro giornale. Per l’esponente del Pd sarebbe tutto «inveritiero, non avendo mai segnalato, nè mai esercitato ingerenze a qualunque titolo nei confronti di alcuno, per come già rappresentato in precedenza all’autorità giudiziaria».

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