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Il giudice Marco Petrini

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CATANZARO – Il ministero della Giustizia si è costituito parte civile, attraverso l’Avvocatura dello Stato, chiedendo cinque milioni di risarcimento danni, nel processo “Genesi”, istruito dalla Dda di Salerno ed in corso nella città campana che vede imputati Marco Petrini, ex giudice della Corte d’Appello di Catanzaro ed ex presidente della Commissione tributaria provinciale, accusato di corruzione aggravata.

Insieme a Petrini sono imputati nel processo l’avvocato Francesco Saraco ed Emilio Santoro, detto Mario, considerato il trait d’union tra il magistrato e i suoi corruttori.

Gli imputati, in particolare, sono accusati di cinque ipotesi di corruzione in atti giudiziari per avere, a vario titolo, elargito e accettato somme di denaro e regali di vario genere in cambio di interventi illeciti su processi pendenti davanti alla Corte d’Appello.

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Nel corso dell’udienza di oggi la difesa di Petrini e di Santoro, rappresentata dagli avvocati Agostino De Caro, Francesco Calderaro e Michele Gigliotti, ha sollevato eccezione sulla necessità di avere la discovery di alcuni verbali non prodotti nel procedimento in corso. Eccezione accolta dal gup Vincenzo Pellegrino che ha rinviato l’udienza al 24 settembre, giorno in cui verrà riunito il procedimento contro il giudice Petrini che riguarda un’ipotesi di corruzione in cambio di favori sessuali.

La difesa di Petrini ha annunciato che il giudice, oggi assente per motivi di salute, nel corso della prima udienza utile renderà dichiarazioni spontanee.

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