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Un momento dell'operazione

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CATANZARO – Alcuni indagati nella maxioperazione ”Imponimento” contro la ‘ndrangheta godevano del reddito di cittadinanza, mentre altri hanno avuto accesso ai fondi legati all’emergenza Covid in qualità di imprenditori. Lo hanno rilevato gli investigatori nella conferenza stampa sul maxi-blitz della Guardia di finanza, coordinata dalla Dda di Catanzaro, contro la cosca Anello-Fruci dominante nel territorio a cavallo delle province di Catanzaro, area Lamezia Terme, e Vibo Valentia.

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In particolare, nell’incontro con i giornalisti è stato sottolineato che «le indagini hanno consentito di rilevare che tre indagati destinatari del fermo avevano ottenuto misure di sostegno del reddito, nella forma del ‘Reddito di Cittadinanza’, la misura di contrasto alla povertà, finalizzata al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale, della quale uno risultava aver beneficiato quale diretto richiedente e, negli altri due casi, ne avevano beneficiato quali componenti di un nucleo familiare».

Inoltre, è stato spiegato, «due imprese, riconducibili ad altrettanti indagati destinatari del fermo, hanno avuto accesso al “Fondo centrale di garanzia Pmi”, misura di sostegno statale per l’accesso agevolato al credito, rivolto sia alle piccole e medie imprese che alle persone fisiche, la cui attività imprenditoriale era stata danneggiata dall’emergenza Covid-19; una di queste imprese è anche oggetto di provvedimento di sequestro d’urgenza».

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