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LAMEZIA TERME – I carabinieri di Lamezia Terme hanno eseguito tra Lamezia Terme (CZ) e Sinopoli (RC), con il supporto dei colleghi della Compagnia di Palmi, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lamezia Terme, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 3 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di rapina aggravata in concorso e furto aggravato.

«La misura – si legge in una nota – trae origine da una complessa indagine, svolta tra il gennaio 2019 ed il maggio 2020, diretta da questa Procura e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Lamezia Terme, a seguito di un tentativo di rapina perpetrato presso l’Ufficio Postale di Falerna il 4 gennaio 2019 e di una rapina consumata, il successivo 8 febbraio dello stesso anno, presso l’Ufficio Postale di Lamezia Terme-Sambiase, da parte di tre soggetti con il volto travisato, armati di mazze e una pistola (risultata poi giocattolo)».

Le indagini «sviluppatasi incrociando le dichiarazioni di vittime e testimoni con l’analisi delle immagini estrapolate da circuiti di videosorveglianza pubblici e privati, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza sul conto di due pregiudicati di Sinopoli (RC), Rocco FIORENTI, cl. ’70, e Antonio LEONELLO, cl. ’67, quest’ultimo con precedenti specifici, in ordine alla rapina perpetrata il predetto 8 febbraio (in concorso con altri soggetti, allo stato non identificati).

Le attività di indagine hanno consentito di riconoscere i predetti così come ritratti dalle telecamere della zona, nonché di ricostruire i loro spostamenti nelle fasi precedenti e successive all’evento e di rinvenire il veicolo utilizzato, risultato a sua volta oggetto di furto. I due soggetti, associati presso la casa circondariale di Palmi, sono inoltre indagati nell’ambito del medesimo procedimento penale per il tentativo di rapina perpetrato, con analoghe modalità, presso l’Ufficio Postale di Falerna, il precedente 4 gennaio 2019».

Anche in quella circostanza, infatti, «un gruppo criminale, mediante la minaccia di armi e spranghe, tentava di appropriarsi del denaro contenuto all’interno della cassaforte della filiale: il reato, in quel caso, non è stato perpetrato, in ragione del meccanismo di chiusura a tempo della cassaforte, che scoraggiava i criminali, inducendoli, dopo pochi istanti, a dileguarsi a bordo di un’autovettura, anche questa risultata oggetto di furto ed asportata, due giorni prima, a Lamezia Terme. Per quest’ultimo episodio, la visione dei filmati degli impianti di videosorveglianza ha consentito di identificare l’autore del furto dell’autovettura nel pregiudicato lametino Salvatore MASSARIA, cl.’62, sottoposto anch’egli a custodia cautelare in carcere».

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