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CATANZARO – Il Gup del tribunale di Cassino (Frosinone) Alessandra Casinelli, ha rinviato a giudizio D.V., 62 anni, anestesista della clinica “La Casa del sole” di Formia intervenuto durante l’operazione di rinoplastica dopo la quale, nel giugno 2019, ha perso la vita Mariachiara Mete, 21enne di Lamezia.

Lo specialista, è scritto in una nota, dovrà rispondere dell’accusa di omicidio colposo. Lo rende noto l’ufficio stampa di Giesse Risarcimento Danni.

Il medico è imputato «per aver cagionato per colpa la morte della 21enne, in particolare perché – è scritto nella richiesta di rinvio a del pm Alfredo Mattei accolta dal Gup – per colpa consistita in negligenza e imperizia, in occasione dell’arresto cardiocircolatorio insorto nel corso dell’intervento chirurgico somministrava alla paziente in prima battuta atropina ed efedrina in luogo della adrenalina, poi infusa in un momento successivo, e ometteva di effettuare un immediato massaggio cardiaco esterno alla frequenza di 100/120 al minuto, praticandolo solo in una seconda fase al ritmo di 80/90 al minuto, sicché non si atteneva alle linee guida prescritte per la rianimazione e così determinava un ritardo nel ripristino della attività cardiaca, rilevata solo dopo tre minuti dall’inizio delle manovre rianimatorie, nonché nella perfusione cerebrale, con conseguente aggravamento del danno neurologico post-anossico, e per l’effetto con le condotte colpose sopra descritte concorreva a cagionare il decesso di Mariachiara Mete».

L’udienza davanti al giudice monocratico Martina di Fonzo è stata fissata per il 25 maggio 2022. I familiari della vittima hanno inoltre presentato opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura per un altro dei sanitari coinvolti, istanza che verrà discussa in camera di consiglio il prossimo 22 febbraio, e hanno deciso di intraprendere direttamente anche una autonoma azione civile, con la prima udienza del processo già fissata per il prossimo gennaio.

«Fin da quel tragico giorno siamo convinti che qualcosa non sia stato fatto correttamente, chiediamo soltanto di poter sapere la verità – è il commento dei familiari della giovane – se qualcuno ha sbagliato, è doveroso che venga fatta giustizia, anche se Mariachiara, purtroppo, nessuno mai ce la riporterà».

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