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La struttura dell'hotel dei fiori di Falerna

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LAMEZIA TERME – Come l’ex sindaco di Nocera Terinese, Luigi Ferlaino, anche l’ex primo cittadino di Falerna, (già consigliere provinciale) Giovanni Costanzo, 55 anni, dovrà stare lontano dalla Calabria. Il gip distrettuale di Catanzaro – su richiesta degli avvocati Anna Mendicino e Antonio Muscimarro – ha infatti revocato gli arresti domiciliari sostituendo la misura (a cui Costanzo era sottoposto da maggio scorso) con quella meno afflittiva del divieto di dimora nella regione Calabria.

Giovanni Costanzo è rimasto coinvolto a maggio 2021 nell’inchiesta della Dda “Alibante”, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. In particolare, l’ex sindaco di Falerna avrebbe fatto un patto con il boss Carmelo Bagalà (da maggio scorso in carcere) per la realizzazione dell’hotel dei fiori a Falerna (i lavori iniziarono ma poi si bloccarono per l’interdittiva antimafia nei confronti della società proprietaria della struttura riconducibile a Bagalà) in un terreno agricolo poi passato edificabile.

Proprio sulla variazione della destinazione d’uso del terreno ruota la vicenda costata l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa a Costanzo il quale – secondo la ricostruzione accusatoria – «una volta rieletto si sarebbe impegnato per variare la destinazione d’uso dei terreni agricoli della Sole srl riconducibili al capo cosca e alla figlia Maria Rita Bagalà (prima ai domiciliari ora in carcere).

«Un patto elettorale politico-mafioso – scrivono gli inquirenti – che si concretizza con il fattivo appoggio elettorale del capo cosca e dei suoi affiliati che procuravano, con le modalità mafiose, al Costanzo, il quantitativo di voti che gli consentiva di vincere le elezioni amministrative e di essere proclamato sindaco per la seconda volta»

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