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Giancarlo Pittelli

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CATANZARO – «Io non ho mai raccomandato nessuno, avrei potuto farlo con mia figlia ma non l’ho mai fatto. La figlia di Mancuso era in difficoltà, mi dispiaceva per lei. Ho contattato un mio amico avvocato che l’ha aiutata. Tutto qui». Torna a parlare l’avvocato Giancarlo Pittelli e lo fa ai microfoni di “Studio Aperto Mag”.

Il legale, imputato nel processo “Rinascita – Scott” e che oggi si trova agli arresti domiciliari (LA PROCURA VUOLE RIPORTARLO IN CARCERE), spiega: «Piromalli e Mancuso li difendo da anni. Ma quali boss, sono due miei clienti con cui ho stretto amicizia. Gli abbracci con Mancuso erano normali abbracci tra amici quando vincevano le cause».

Pittelli torna anche sulle accuse che gli sono mosse nel processo istruito dalla Dda di Catanzaro. «Io sono accusato di aver rivelato dei documenti segreti a Mancuso – spiega Pittelli – quelle cose che gli ho detto le ho lette sui giornali e si sono avverate due mesi dopo, questo processo è tutta una farsa, hanno anche truccato le intercettazioni prima o poi tutto verrà fuori», ha concluso Pittelli nello speciale di Studio Aperto dedicato alla ‘ndrangheta.

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