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Il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso

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Gettonopoli, rinviato a giudizio, con altre 29 persone, il presidente del consiglio Regionale Filippo Mancuso

CATANZARO – Il gup di Catanzaro, Gabriella Pede, ha rinviato a giudizio ventinove persone, 24 delle quali consiglieri comunali in carica o ex consiglieri, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Gettonopoli”. L’indagine sul Comune di Catanzaro riguarda presunti illeciti nell’attestazione della partecipazione a riunioni di Commissioni consiliari allo scopo di incassare la relativa indennità pur non essendo presenti.

Tra le 29 persone che andranno a processo, nella qualità di ex consigliere comunale, c’é anche l’attuale presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, della Lega. Nell’inchiesta sono coinvolti anche cinque imprenditori.

LE ACCUSE SOSTENUTE DALLA PROCURA DI CATANZARO

I reati contestati, a vario titolo, alle persone rinviate a giudizio sono falsità ideologica e materiale, truffa aggravata ed uso di atto falso. Secondo l’accusa, i presidenti e vicepresidenti delle Commissioni consiliari permanenti del Comune avrebbero attestato falsamente, nei verbali di riunione degli organismi, la partecipazione a numerose sedute quando, in realtà, tale partecipazione non ci sarebbe stata o sarebbe avvenuta in modo temporaneo e intermittente.

La Procura sostiene come grazie alle false verbalizzazioni, gli imputati avrebbero indotto in errore il Comune di Catanzaro (da qui la contestazione del reato di truffa), procurandosi l’ingiusto profitto del versamento, in loro favore, da parte dell’ente, dei cosiddetti «gettoni di presenza» per la loro partecipazione alle riunioni. Un danno complessivo calcolato in quasi 22 mila euro con riferimento ai soli mesi di novembre e dicembre del 2018.

Inoltre, l’indagine riguarda anche le presunte assunzioni fittizie concordate tra gli stessi consiglieri e alcune aziende. Secondo l’accusa gli stessi risultavano come dipendenti allo scopo di conseguire i rimborsi a copertura delle assenze per ragioni istituzionali.

GETTONOPOLI, LA DIFESA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE FILIPPO MANCUSO

«Pur rispettando il provvedimento giurisdizionale – afferma l’avvocato Francesco Iacopino, legale del presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso – non si può fare a meno di evidenziare, per la rilevanza sociale e politica assunta dalla vicenda, come la decisione del Tribunale si risolva in un trattamento ‘orizzontale’ di situazioni tra loro differenti».

Per il legale di Mancuso è necessario chiarire che a «Filippo Mancuso non è contestato alcun delitto di falso, dal momento che tale originaria ipotesi investigativa (peraltro riguardante tutti i Consiglieri) è stata ritenuta inconsistente dallo stesso Pm, già in fase di indagini, tanto da essere stata accantonata dallo stesso Ufficio di Procura. Il cuore dell’accusa, allora, ha riguardato (e riguarda), oggi, esclusivamente una ipotesi di truffa (per poche centinaia di euro) legata alla diversa lettura del dato relativo alla “effettiva partecipazione” dei politici alle Commissioni consiliari».

Citando una precedente decisione della Cassazione, il legale ha ribadito che «il Presidente è assolutamente sereno e certo che nel dibattimento, luogo deputato alla verifica in contraddittorio dell’ipotesi giudiziale, la Sua posizione sarà chiarita definitivamente».

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