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Direzione distrettuale antimafia

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Hanno un valore di circa 500mila euro i beni confiscati dalla Dia a tre imprenditori coinvolti nell’operazione “Basso profilo”.


CATANZARO – Un duro colpo alla ‘ndrangheta e al suo intreccio con il mondo imprenditoriale. La Direzione Investigativa Antimafia ha, infatti, confiscato beni per un valore complessivo di circa 500mila euro a 3 imprenditori ritenuti vicini alle cosche. Il provvedimento che ha riguardato i beni confiscati è scaturito dall’operazione denominata “Basso Profilo”, che ha visto otto imputati processati con il rito abbreviato.
La Dia ha quindi dato esecuzione alla sentenza della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro, emanata nel febbraio scorso e diventata adesso irrevocabile.

La sentenza del 12 settembre 2023 ha quindi confermato la confisca già determinata dal Gip di Catanzaro il 28 ottobre 2021. La sentenza consistente in una serie beni riconducibili a 3 imprenditori di Cosenza e di Torino ritenuti operanti sotto l’influenza delle locali di ‘ndrangheta di San Leonardo di Cutro (Crotone) e Roccabernarda (Crotone), nei territori di Roma, Velletri (Roma), Sellia Marina, Simeri Crichi, Montalto Uffugo (Cosenza) e Roccabernarda (Crotone). 
Le confische sono state eseguite nei confronti di Victoria Rosa di Roccabernarda (hanno riguardato conti correnti), Francesco Luzzi e Giulio Docimo di Cosenza. Con l’irrevocabilità della sentenza, risulta definitivamente confiscato l’intero compendio aziendale di 5 società e 2 imprese individuali. Queste erano attive nei settori del commercio, nonché rapporti bancari e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo stimato in circa 500.000 euro.
L’operazione, denominata “Basso profilo”, trae origine da un’inchiesta coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro che ha fatto luce su presunti intrecci illeciti tra le cosche mafiose e attività imprenditoriali in diverse zone d’Italia.

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