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Il cardinale Parolin poco prima della celebrazione

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TORRE DI RUGGIERO – Il cardinale Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin è «pellegrino di speranza» in Calabria. Una presenza che richiama «il dovere di liberare la devozione popolare mariana da ogni rischio di strumentalizzazione mafiosa». Con queste parole l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace Vincenzo Bertolone, ha accolto questa mattina il porporato presso il Santuario della Madonna delle Grazie di Torre di Ruggiero (Catanzaro).

Si tratta della quarta visita nella nostra regione , con una solenne celebrazione eucaristica, alla quale hanno partecipato anche il vescovo di Lamezia Terme, Giuseppe Schillaci, l’arcivescovo di Reggio Calabria, Giuseppe Maria Morosini, il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, il vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, Franco Milito, l’eparca di Lungro, Donato Oliverio, l’arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace, Antonio Cantisani, l’arcivescovo emerito di Cosenza, Domenico Nunnari, e l’osservatore per la Santa Sede al Consiglio d’Europa Marco Ganci. Diverse le autorità civili e militari presenti.

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«Mi sento particolarmente commosso a essere qui – sottolinea il cardinale Parolin nell’omelia -, perché il 15 agosto ho celebrato la solennità dell’Assunzione a Lourdes ed oggi, per la solennità della natività di Maria, mi ritrovo a celebrare in questo santuario, che viene definito la piccola Lourdes della Calabria».

Sulla criminalità organizzata, il cardinale Parolin mette in evidenza la necessità di «purificare la pietà popolare dagli elementi che non sono propri, soprattutto da quelli legati alla malavita mafiosa e dalle forme superstiziose», pur richiamando i «valori e le grandi tradizioni di questa terra».

«Porterò al Santo Padre i saluti, la devozione e la preghiera dei calabresi», conclude il porporato. Per tutti, quindi, l’invito ad un’esistenza che non sia in «dissonanza con il Vangelo». Un messaggio di speranza, insomma, da Torre di Ruggiero, la piccola Lourdes della Calabria. Nel segno di Papa Francesco.

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