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La presidente della Cri regionale Helda Nagero

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CATANZARO – L’imponente struttura polifunzionale, adibita ad hub vaccinale nel quartiere Lido del comune di Catanzaro è centro d’eccellenza per l’intera regione. Raggiunge, in più occasioni, le 2 mila somministrazioni giornaliere. Il tutto grazie alla cooperazione tra enti, istituzioni ed i tanti volontari che mettono a disposizione tempo e conoscenza per contribuire alla vaccinazione dei calabresi. In una affollata, ma ordinata, domenica di metà maggio, incontriamo sul posto la dottoressa Helda Nagero, presidente regionale della Croce Rossa Italiana, tra le realtà maggiormente impegnate in questo servizio. Una lunga visita della struttura (GUARDA IL VIDEO) poi la presidente Nagero si concede alle nostre domande, volendo fare il punto della situazione fino ad oggi.

Presidente, in più occasioni ha definito questo hub vaccinale un gioiello per questa terra. Cosa garantisce e permette un’organizzazione impeccabile?

«È vero, lo definisco un gioiello, ma non solo per l’organizzazione. Un gioiello perché enti e istituzioni, in questo progetto, sono riuscite a raggiungere un optimum di intenti che non può essere altro se non quello di vaccinare tutti i soggetti a cui ne è data la possibilità. Il tutto siglato da una solida collaborazione che intercorre tra l’Asp catanzarese, il Comune, il Dipartimento di Protezione Civile e la Croce Rossa. Questo modello viene così riproposto, in termini più ridotti ma con la stessa efficienza, sull’intero territorio regionale, grazie agli hub di Corigliano-Rossano e di Siderno».

Quante dosi vengono somministrate ogni giorno presso questo Centro?

«Il dato è suscettibile alle tipologie di giornate. In media viaggiamo sulle mille dosi giornaliere, variando da 800 fino a 1300 somministrazioni al giorno. Nei week-end e nelle giornate di apertura a tutte le fasce della popolazione, i “vax-day”, si arriva a raggiungere le 2 mila dosi giornaliere con una media di circa 200 vaccinati ogni ora».

Ci sono delle difficoltà, degli ostacoli che compromettono il regolare meccanismo di questa realtà?

«La difficoltà principale è il pregiudizio sul vaccino. In questo, devo dire, che non ci hanno aiutato i media che, magari inconsciamente, hanno veicolato notizie non sempre nel modo corretto. Le persone hanno paura di un nome ben preciso (AstraZeneca, ndr) ed è lì che impegniamo maggiore tempo per spiegare, con evidenze scientifiche, la realtà dei fatti. Abbiamo somministrato almeno 22 mila dosi di questo vaccino, ma non abbiamo avuto importanti effetti collaterali. Penso che il vero nemico sia il virus, non il vaccino».

Da pochi giorni, in questo hub è inoltre possibile ricevere il vaccino della Johnson&Johnson (o Janssen). Cosa ha comportato?

«Inizialmente, questo Centro avrebbe dovuto somministrare soli vaccini AstraZeneca, ora è giunto anche il vaccino Jenssen sul quale abbiamo molta fiducia, se non altro perché, a differenze degli altri tre approvati, è l’unico vaccino monodose. Un fattore importante che ci consentirebbe di vaccinare i nostri operatori turistici e quanti possiedono un’attiva ricreativa prossima all’apertura. In questo modo permettiamo alla Calabria di ripartire in totale sicurezza. Anche questo rappresenta uno dei motivi che ci permette di lavorare da oltre un mese, 7 giorni su 7, senza stancarci: l’amore per la nostra terra».

GUARDA L’INTERVISTA

La Croce Rossa regionale non ha comunque perso di vista le sue attività ordinarie.

«Assolutamente. Proseguiamo la nostra attività in ogni territorio. Siamo presenti presso la stazione di Reggio Calabria per effettuare i tamponi ai viaggiatori, così come in molti altri hub vaccinali sparsi per la Calabria, oltre ai tre già menzionati. Fra qualche giorno, lo anticipo qui, ne verrà inaugurato un altro con caratteristiche particolarmente adatte alla stagione estiva, con orari di apertura pomeridiani e tante fattispecie di cui non anticipo ulteriormente ma di cui daremo presto contezza. Naturalmente proseguono, inoltre, le attività ordinarie nel sociale e nelle ambulanze. Stiamo completando le vaccinazioni per i dipendenti della Regione Calabria, così come continuiamo a garantire il trasporto per tutti quei pazienti eleggibili, covid positivi, per la pratica degli anticorpi monoclonali».

Il vaccino può quindi rappresentare una possibilità concreta di ripartenza. Cosa dire a quanti ancora non hanno recepito il messaggio?

«Per sconfiggere un nemico dobbiamo usare le armi giuste e, in questo momento, l’arma migliore è il vaccino. Se fosse stato un vaccino per il cancro chi lo avrebbe rifiutato? Dobbiamo elaborare al meglio la situazione che si prospetta davanti a noi, avere maggiore fiducia nella nostra terra ed impegnarci per farla ripartire. Oggi l’impegno primario passa dalla vaccinazione. Amare la Calabra vuol dire, allora, utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione per farla risalire».

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