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La protesta dei volontari davanti la Regione

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CATANZARO – E’ durato solo quattro giorni l’ottimismo per una positiva soluzione della vertenza che vede le associazioni, le aziende e le cooperative della provincia di Catanzaro che garantiscono il trasporto – per conto dell’Asp – degli utenti emodializzati presso i centri di dialisi di appartenenza, in contrapposizione con l’Azienda provinciale sanitaria di Catanzaro per il mancato pagamento, da settembre del 2021, dei rimborsi chilometrici delle diarie.

E’ di ieri la nota, diffusa dal presidente dell’associazione Santa Maria Soccorso, Giovanni Procopio, con la quale è stato comunicato che la Regione Calabria «non ha alcuna intenzione a voler saldare il pregresso del 2021 ed il debito dei primi tre mesi del 2022».

«Il 29 marzo scorso – si riporta nel comunicato – tutte le associazioni, le aziende e le cooperative, hanno portano le loro richieste, e quelle degli utenti emodializzati, davanti alla Cittadella regionale con la speranza di incontrare e sensibilizzare il presidente Occhiuto in merito alla nostra situazione. Ricevuti da alcuni dirigenti e direttori di settore – perché Occhiuto aveva valutato il problema del trasporto emodializzati non di vitale importanza, quindi non necessaria la sua presenza – gli stessi avevano assicurato l’immediata intercessione con l’Azienda sanitaria, dando immediato mandato di corrispondere il debito dei rimborsi dovuti per legge agli utenti emodializzati. Incassate le rassicurazioni e con la coscienza di chi da anni conosce e considera indispensabile tale servizio salvavita, il servizio è stato immediatamente garantito. Il 30 marzo, però, la stessa delegazione, convocata in Regione, ha preso atto che non c’è alcuna volontà da parte della Regione e dell’Asp di trovare una soluzione alla vertenza provvedendo, quindi, a saldare le somme dovute».

«Con rammarico e con il cuore spezzato, purtroppo – prosegue la nota – le associazioni, le cooperative e le aziende che operano nel trasporto con ambulanza e/o automedica, hanno comunicato a tutti gli utenti che, per poter usufruire ancora del servizio di trasporto da e per i centri dialisi di appartenenza, dovranno, qualora volessero, corrispondente in prima persona, le spese per il servizio. Le stesse aziende chiedono agli organi competenti, la sensibilizzazione del 118, perché, tantissimi utenti, non hanno la possibilità economica e strutturale per poter far fronte ed avere garantita la terapia salva vita».

I titolari delle associazioni hanno annunciato – nei prossimi giorni – un nuovo sit-in davanti alla sede della Cittadella regionale. Manifestazione alla quale parteciperanno anche gli utenti che, per l’occasione, rinunceranno alla terapia salvavita. «Al presidente Occhiuto – chiude la nota – chiederemo di quantificare e valutare quanto sia importante la loro vita, e di spiegare come ed in che modo – come ha detto sui social – vorrebbe dare una svolta alla Calabria».

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