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Maltempo su Catanzaro e provincia, per il sindaco Fiorita «il sistema di allerta non funziona»

CATANZARO – La conta dei danni diventa difficile, come l’elencazione precisa di tutti i comuni del Catanzarese coinvolti nel violento nubifragio che nella notte tra sabato e domenica si è abbattuto nell’area centrale della Calabria ed in particolare lungo la fascia jonica. Da Soverato e Botricello, passando per Tiriolo fino a Marcedusa: detriti e fango, frane e allagamenti il comune denominatore di una notte da incubo nel corso della quale, questa volta, il destino magnanimo rilascia disagi ma non vite umane disperse.

Tra le zone più colpite il quartiere marinaro del Capoluogo: i fotogrammi di una mattina soleggiata dopo la tempesta raccontano di cittadini armati di buona volontà pronti a spalare fango, accatastare materiale, facendosi spazio tra i detriti. La pioggia intensa ha provocato l’allagamento di strade e scantinati. Diverse le strade sulle quali la pioggia ha trascinato sassi e fango creando disagi alla circolazione. Tra queste anche la strada che conduce dalla Statale 106 a Copanello, in prossimità della famosa discoteca “Rebus”.

A Simeri Crichi, le squadre hanno salvato una donna travolta dall’acqua all’interno della sua abitazione al piano terra. In località Martelletto è esondato il fiume Fallachello. Sul posto stanno operando i Vigili del fuoco, la Polizia locale e personale del Comune. A Cicala il maltempo ha provocato il danneggiamento del depuratore e della condotta adduttrice delle sorgenti.

In alcuni comuni del Lametino, sulla fascia tirrenica, come Pianopoli, San Pietro a Maida e Jacurso, a causa della pioggia alcuni torrenti sono arrivati alla soglia massima, ma non ci sarebbero state esondazioni.

MALTEMPO A CATANZARO, FIORITA: «SISTEMA ALLERTA NON FUNZIONA»

Disagi e senso di abbandono, e preoccupazione per il futuro prossimo oltre che qualche puntualizzazione su una prontezza di interventi che avrebbe dovuto essere garantita. Le recriminazioni arrivano dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, che chiede anche il riconoscimento dello stato di calamità naturale: «La bomba d’acqua che si è abbattuta su Catanzaro, per fortuna senza conseguenze drammatiche, dimostra che il sistema di allerta non funziona e l’unico modo di non farsi trovare impreparati da eventi estremi e imprevedibili è quello della prevenzione su cui in questi mesi abbiamo puntato risorse ed energie. E se cui, nei prossimi anni, vogliamo investire in maniera costante e programmata».

«Appena giunte le segnalazioni di allagamento – prosegue il primo cittadino – la macchina comunale si è messa immediatamente in moto e voglio ringraziare la polizia locale, i dirigenti comunali, i nostri operai, la Protezione civile comunale, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e tutti coloro che si sono prodigati a prestare soccorso ai tanti automobilisti rimasti bloccati nelle strade e ai tanti cittadini che hanno subito l’allargamento delle proprie abitazioni».

Secondo Fiorita, però, «la furia e la rapidità degli eventi non hanno consentito di soccorrere tutti nell’immediatezza ma solo grazie alla velocità della risposta si sono evitati guai peggiori. In questo momento, alcune imprese chiamate dal Comune stanno provvedendo alla messa in sicurezza della zona di viale Crotone e alla ripulitura dei detriti e del fango. In stretto collegamento con la Protezione civile regionale stiamo elaborando un piano di interventi prioritari, da Giovino a Runci passando per tante altre situazioni, che ci consentirà di ripristinare la normalità in tempo speriamo rapidi». Fiorita ha fatto sapere che, «già oggi stesso chiederemo che venga riconosciuto lo stato di calamità naturale».

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