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Il vicedirettore della Banca d'Italia Bruno, il direttore Malamisura, gli analisti Mendicino e Covelli

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CATANZARO – La situazione dell’economia nella prima parte del 2022 potrebbe essere definita con un ossimoro tra i più curiosi di “incerta fiducia”, o di fiduciosa incertezza. E questo perché, secondo le stime della Banca d’Italia – illustrate ieri mattina nella sede della Filiale di Catanzaro – basate sull’indicatore Iter, nel primo semestre l’attività economica ha registrato un incremento del 4,5%, dopo il netto recupero già osservato nel 2021.

A raccontarlo ai giornalisti, affiancato dalla squadra affiatata e consolidata di ricercatori e analisti è stato il nuovo direttore, il dottor Marcello Malamisura, che ha raccolto il testimone da Sergio Magarelli, trasferito a Bari. La presentazione del rapporto – con lui il vice direttore Renziero Bruno, Giuseppe Albanese, Iconio Garrì, Graziella Mendicino e Antonio Covelli – della relazione coincide con l’insediamento del nuovo direttore che proviene dalla sede di Campobasso. La fotografia scattata dagli analisti di Bankitalia, “impressiona” una situazione in chiaro scuro dello stato di salute dell’economia calabrese: da un lato, quindi, un buon andamento nel primo semestre dall’anno – periodo che beneficiava degli effetti della ripresa post crisi pandemica – dall’altro percepisce i primi forti segnali di rallentamento conseguenti al conflitto Russo-Ucraino. Cosa succederà nei prossimi mesi nel sistema produttivo calabrese quando il combinato disposto di tensioni internazionali, inflazione e dall’innalzamento dei costi delle materie prime e dell’energia si faranno maggiormente sentire è difficile da pronosticare, anche per i bravissimi analisti della Banca d’Italia.

L’ANALISI

«Le nostre indagini segnalano un incremento del fatturato delle imprese nei primi nove mesi dell’anno, in parte riconducibili all’aumento dei prezzi di vendita conseguente al rialzo dei costi di materie prime, energia e gas – spiega il direttore Malamisura -. Nel complesso molte aziende hanno subito una riduzione dei margini di profitto; in pochi casi si è attuata una sospensione parziale dell’attività. La produzione industriale ha continuato a crescere – ha detto ancora Malamisura – grazie alla ripresa della domanda interna ed estera».

C’è da specificare che il report che tiene conto dei dati emersi nel primo semestre del 2022 dà conto solo di un lieve rallentamento dell’economia calabrese a partire dall’estate. I settori a far registrare i dati positivi migliori sono quelli delle costruzioni e del turismo. Sulla base dell’indagine condotta da Bankitalia, infatti oltre la metà delle imprese della filiera edile si attende un aumento della produzione rispetto all’anno precedente ed appena un quinto ne registra un calo.

A beneficiarne soprattutto le aziende coinvolte nel comparto residenziale. Frutto degli effetti positivi delle agevolazioni fiscali introdotte dal “Decreto rilancio”. Si tratta, in particolare, delle norme legate all’introduzione del superbonus.

COSTRUZIONI

«Secondo i dati del monitoraggio congiunto – scrivono a questo proposito gli analisti – dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) e del Ministero della transizione ecologica, in Calabria gli interventi riferiti al “Superbonus” con almeno un’asseverazione protocollata al 30 settembre 2022 sono stati 11.013, per un importo complessivo di circa 1,9 miliardi di euro (poco più del 4 per cento del totale nazionale)». Dati meno positivi invece per quelle imprese impegnate nel settore delle opere pubbliche anche se per queste le aspettative sono alte per via dell’entrata a regime delle gare legate al Pnrr e al Piano nazionale per gli investimenti complementari. Un capitolo decisamente importante: alla data del 17 ottobre risultavano assegnati agli enti territoriali calabresi interventi per 2,6 miliardi, pari a 1.393 euro pro capite.

TURISMO

L’altro settore che registra una performance rilevante è quello del turismo. Secondo le informazioni dell’Osservatorio sul turismo della Regione Calabria, nei primi otto mesi del 2022 le presenze nelle strutture ricettive in regione sono cresciute del 26 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2021. Così come sono ripresi i flussi di turisti stranieri, che però rimangono ancora inferiori di circa la metà rispetto al 2019. Conseguentemente anche il traffico aereo ne ha risentito positivamente registrando una crescita dell’85% rispetto all’anno precedente. Non ancora al livello del periodo pre covid: -17% rispetto al 2019. E segnali di ripresa si sono registrati anche nel settore delle esportazioni.

Nel primo semestre l’export calabrese ha segnato un incremento di un terzo del valore delle merci rispetto al 2021. Un segnale incoraggiante ma ancora insufficiente a garantire una quota significativa di crescita del Pil calabrese. A risentirne tutti i principali settori di specializzazione regionale, soprattutto i prodotti dell’industria alimentare e le sostanze e prodotti chimici, che insieme rappresentano oltre la metà delle esportazioni regionali. Con riguardo ai mercati di sbocco, l’aumento è stato particolarmente accentuato verso i paesi extra UE.

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