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L'aeroporto di Lamezia Terme

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LAMEZIA TERME (CZ) – Da quasi un anno la Sacal spa si trova senza consiglio di amministrazione, dopo la modifica dello statuto della società.

Così come disattese, finora, sono state le condizioni poste da Fincalabra, Regione Calabria, Comune di Lamezia Terme e Camera di Commercio di Catanzaro, a distanza di quasi un anno dall’assemblea dei soci presenti e rappresentanti il 77% dell’intero capitale sociale, con il parere favorevole del collegio sindacale, ed ai sensi dello statuto vigente, allorquando si stabilì di conferire l’amministrazione della Sacal a un amministratore unico.

Il rappresentante di Fincalabra, infatti, propose la nomina di un amministratore unico, Marco Franchini, manager di Verona e di determinarne in 180.000 euro annui il compenso, ed informò che era intenzione della Regione proporre, a breve termine entro un mese circa (dal 12 maggio 2022), la nomina dell’organo amministrativo collegiale, a seguito di attente valutazioni in merito alle ragioni di adeguatezza organizzativa di Sacal.

Il rappresentante del Comune di Lamezia Terme, Milone, non si oppose alla nomina dell’amministratore unico a condizione della nomina dell’organo amministrativo collegiale a breve termine (?). Il rappresentante della Regione Calabria, confermò quanto dichiarato da Fincalabra, precisando che ciò si rendeva necessario considerata l’urgenza dello svolgimento delle attività aziendali.

Il rappresentante del Camera di Commercio di Catanzaro precisò che «si riservava ogni valutazione e azione, anche di impugnativa, in ordine alla deliberazione dell’assemblea dei soci del 2 maggio 2022 di modifica dello statuto sociale e in ordine allo stesso statuto sociale modificato allegato alla deliberazione dell’Assemblea straordinaria del 2 maggio 2022, precisando che il voto favorevole espresso non poteva essere inteso in alcun modo come rinuncia al diritto di impugnare la delibera dell’Assemblea del 2 Maggio 2022 e il nuovo statuto sociale ad essa allegato».

Dunque, una nomina che, a parere dei diretti responsabili di quella scelta, entro un mese dal 12 maggio 2022 – secondo Fincalabra confermato dalla Regione Calabria – doveva essere provvisoria. Invece, siamo arrivati a quasi un anno da quella scelta e i soci della società per azioni non sono nelle condizioni di poter interferire nell’operato dell’amministrazione unica.

Dopo il 12 maggio 2022 sulla Sacal spa, che gestisce anche gli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria, è calato un silenzio tombale da parte di Fincalabra e da parte del presidente Roberto Occhiuto. Né si sa se la Camera di Commercio di Catanzaro, che svolge un’importanza funzionale all’incentivazione dei voli da Lamezia Terme per gli scali nazionali ed esteri, abbia veramente impugnato la delibera del 2 maggio 2022, contenente la modifica dello statuto nella parte che stabilisce la nomina dell’amministratore unico.

Così come, il Comune di Lamezia Terme mantiene un religioso silenzio, benché detiene la maggiore quota azionaria fra i soci pubblici, dopoo la Regione e che l’aeroporto sia nel proprio territorio una delle principali attività che la caratterizzano nel panorama internazionale. Non si capisce perchè i maggiori azionisti, nonostante avessero manifestato l’intenzione di voler ripristinare a breve (entro un mese disse Fincalabra) il Cda, non abbiano finora dato seguito alle condizioni che loro stessi avevano posto al momento della nomina dell’amministratore unico

Nel frattempo, specie nei periodi di più alto picco dei voli, l’aeroporto vive una condizione di estremo disagio, rappresentato dall’atteggiamento irrispettoso, ampiamente documentato, verso i passeggeri, specie quelli a ridotta mobilità, così come verso tutto il personale (tante cause al giudice del lavoro) sia Sacal spa che GH, sottoposto a condizioni di stress, come ci raccontano quotidianamente, per il giogo della cassa integrazione (finita?), per le ferie non programmate, né effettuate negli anni precedenti, per i permessi brevi, per la mancata stabilizzazione dei precari storici, per i contrattini superficiali e le graduatorie bizzarre dei precari storici.

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