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Alcuni pescatori

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CATANZARO – Un aiuto per le imprese calabresi di pesca che, tra il primo febbraio e il 31 dicembre 2020, abbiano subìto e documentato l’arresto temporaneo delle proprie attività come conseguenza dell’epidemia da Covid-19.

È stato pubblicato sul portale istituzionale della Regione Calabria il bando del Programma operativo Feamp un bando rivolto alle imprese armatrici di imbarcazioni da pesca che ha una dotazione finanziaria di 500mila euro.

«Finalmente – dice l’assessore regionale all’Agricoltura e alle Risorse agroalimentari Gianluca Gallo – i pescatori calabresi potranno ricevere i ristori per la mancata attività dei mesi di lockdown. Avevamo prontamente chiesto alla Commissione europea l’autorizzazione di una modifica del piano finanziario del Feamp, proprio per poter attivare questa importante misura che ha l’obiettivo di compensare, almeno in parte, le perdite subite a causa dello stop forzato e della crisi dei mercati ittici dovuti alla pandemia. Adesso, si passa dalle intenzioni ai fatti».

La scadenza dei termini per la presentazione delle domande di aiuto è fissata alle ore 12 dell’1 marzo 2021.

La pubblicazione del bando arriva dopo la protesta del presidente del “Comitato Pescatori Calabria”, Salvatore Martilotti, secondo il quale «dopo l’intervento del Mipaaf con il bonus alle imprese di pesca, diverse Regioni hanno concretizzato provvedimenti, anche sotto forma di bonus, a sostegno dei pescatori e delle imprese di pesca per aiutare il settore a ripartire. Non vogliamo polemizzare – ha aggiunto – ma fra queste Regioni è assente la Calabria che, al momento, non ha varato nessuna azione a sostegno dei pescatori e delle imprese di pesca».

Secondo l’associazione dei pescatori, «e poi che dire di annunci “ingannevoli” poco opportuni e diretti a raccogliere solo facile consenso? Al contrario, invece, non sarebbe più opportuno, considerato che siamo alla conclusione della programmazione 2014/2020, essere più trasparenti sulla spesa sostenuta con la gestione del FEAMP e dei FLAG per portare a conoscenza del settore pesca e di tutti i cittadini della Calabria i risultati ottenuti in direzione della diversificazione e dell’innovazione come previsto dalla PCP? E poi perché non si fa nulla per far decollare l’ottima legge regionale pesca (L.R. n.27/2004) con gli strumenti a disposizione sia partecipativi, come la Consulta regionale pesca, che operativi come l’Agenzia per il credito ai pescatori e alle tante micro-imprese, in prevalenza, a conduzione famigliare? Tutti i calabresi fra qualche settimana, Covid-19 permettendo, saremo chiamati a votare per eleggere il nuovo Presidente e il nuovo Consiglio regionale della Calabria. Ci saranno delle novità concrete – conclude Martilotti – per puntare sulle risorse del mare e della pesca come opportunità di sviluppo della nostra Regione? Oppure la pesca e le risorse del mare continueranno a rappresentare una forma di palla al piede di questa nostra bella e tormentata Regione?».

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