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CATANZARO – La candidatura di Pippo Callipo a presidente della Regione, subito sostenuta dal Partito democratico con una dichiarazione di Nicola Zingaretti (LEGGI), ha ovviamente scatenato diverse reazioni.

A partire dalla sempre più evidente spaccatura all’interno dello stesso Pd. Enza Bruno Bossio, deputata Pd calabrese, non ha dubbi: «Un errore politico marchiano. Quello che sta facendo Zingaretti è aberrante».

E lo spiega così all’Adnkronos: «Callipo è tutto tranne che un candidato civico. Nel 2010 si è candidato e di fatto, con la sua candidatura, ha fatto perdere il candidato del Pd, Agazio Loiero, favorendo la vittoria di Giuseppe Scopelliti. Nel 2014 – ha aggiunto Bruno Bossio – ha sostenuto la candidata del centrodestra Wanda Ferro. Ci sono tanto di foto di Callipo con Ferro in campagna elettorale. Nemmeno i 5 Stelle lo hanno voluto. E noi che facciamo? Ci prendiamo l’usato insicuro per non candidare Oliverio che, almeno, è l’usato sicuro».

«E’ qualcosa di veramente folle che il Pd sostenga la candidatura di un signore di 73 anni, un perdente, un antipolitico e che – ha dichiarato la deputata del Pd – mai è stato a sinistra. Ma dov’è il rinnovamento? Ma prendi un giovane di Friday for Future o delle Sardine se sei capace di attrarlo… E invece prendiamo questo signore che non mai stato di centrosinistra ed è sempre stato contro il Pd».

Rispetto alla possibile ricandidatura di Oliverio, ha aggiunto: «Non lo so. Ma so che il Pd ha una sua storia. Noi dirigenti calabresi siamo il Pd, non loro. C’è una sinistra in questa nazione e anche in questa regione».

La discesa in campo di Filippo Callipo in Calabria è stata commentata anche da Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia e figura di spicco del M5S: «Non credo, almeno dal mio punto di vista, che cambi alcunché» nella decisione del candidato governatore del M5S, che ha puntato sul candidato civico Francesco Aiello.

«Ma non è certo domanda che si deve fare a me, sono altri che decidono….», ha concluso Morra.

Alle dichiarazioni di Morra sono seguite, però, quella della deputata M5S Federica Dieni, non nascondendo di nutrire «parecchi dubbi» sul candidato civico del Movimento, Francesco Aiello, «le mie sono riserve politiche, la vicenda della casa» uscita nei giorni scorsi sulla stampa «non c’entra nulla», assicura.

Dieni aggiunge: «Filippo Callipo di per sé sarebbe un valido candidato, ma io, ed è la mia opinione personale, metterei in votazione la proposta di sostenerlo sulla piattaforma Rousseau: che decidano gli iscritti, così come hanno scelto se partecipare o meno» alle elezioni in Calabria.

Per Dieni, il “re del tonno” «è l’unico nome che ci potrebbe consentire di vincere ed essere incisivi in Calabria. Ma è la mia opinione personale, non dipende da me, il capo politico ora deciderà cosa fare».

Per la parlamentare, ormai già al secondo mandato, gli attivisti dovrebbero decidere «se sostenere Callipo o andare da soli con un attivista, perché su Aiello ho delle riserve politiche, non mi convince. Mi chiedo, ma chi rappresenta? Noi siamo quelli che lavorano in squadra, nel dogma dell’intelligenza collettiva, non mi pare Aiello sia uno propenso a voler fare squadra. Un candidato civico va bene se serve a fare da connettore a gruppi, associazioni e a realtà variegate, serve a fare la differenza. Su Aiello restano le mie riserve».

Anche Cristian Invernizzi, coordinatore della Lega in Calabria, è intervenuto sulla candidatura di Callipo: «Apprendiamo dagli organi di stampa, e la notizia sembrerebbe confermata, che l’imprenditore Pippo Callipo sarà il candidato appoggiato dal Partito Democratico. Non nascondiamo un certo stupore riguardo il fatto che Callipo, già candidato come presidente contro il Pd nel 2010, abbia deciso di fare una scelta in antitesi con la sua storia politica».

«La sensazione – prosegue – è che la scelta sia dovuta alla probabile sconfessione da parte del Movimento 5 stelle del candidato Aiello, e che quindi si vada verso riproposizione dell’alleanza tra Pd e M5S (di fatto o taciuta). Immaginiamo l’imbarazzo di Callipo di farsi sostenere dal Partito responsabile di una gestione disastrosa della Regione Calabria negli ultimi 5 anni, ma i cittadini calabresi difficilmente fingeranno di non sapere che questa candidatura sarebbe in continuità con interessi e mala gestione del Partito Democratico».

«A questo punto – conclude Invernizzi – aspettiamo l’ufficialità, se così fosse non si può non considerare la scelta come deludente e irrispettosa nei confronti dei cittadini calabresi».

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