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CATANZARO – Nuova, intensa giornata per Matteo Salvini in Calabria a sostegno della Lega e della candidata presidente Jole Santelli, in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio. Prima a Serra San Bruno e poi a Catanzaro per l’ultima tappa nella regione prima del voto.

«Il Pd può dire quello che vuole, perdono con 20 punti di distacco in Calabria. Ve lo firmo. E la Lega potrebbe diventare il primo partito», dice a Serra. Un concetto che ribadisce, ed anzi, rimarca ancora di più, incontrando la folla dei sostenitori al Teatro Comunale di Catanzaro: «La mia sensazione è che la Lega domenica non vince le elezioni, stravince le elezioni». Un risultato che, se si dovesse concretizzare, rappresenterebbe certamente un elemento su cui le classi dirigenti degli altri partiti dovranno riflettere a lungo. Anche perché, come sottolinea lo stesso leader del Carroccio, è la prima volta nella storia del regionalismo che la Lega si presenta alle elezioni regionali in Calabria. E se lo fa, spiega più volte lo stesso Salvini esortando i calabresi a prendere in mano il proprio destino, è perché «troppi politici calabresi per 50 anni hanno rubato il voto dei cittadini. Se avessero fatto il loro lavoro oggi non sarei qua».

Dal palco di Serra San Bruno Salvini dice che «nella lista della Lega ci sono quasi tutti uomini e donne nuovi, sindaci, agricoltori, imprenditori, commercianti, medici. Non abbiamo scelto grandi nomi o quelli che dicono ti porto 20 mila voti e tanti soldi, ma calabresi normali perché di fenomeni in Calabria, purtroppo, i cittadini ne hanno visti, anche troppi». Da qui l’assunto che «chi sceglie la Lega fa una scelta di normalità, di buon senso e di futuro» contro un Pd ed un Governo che, a livello nazionale, «vogliono tornare alla legge Fornero, cancellando quota 100 che sarebbe un disastro per i lavoratori e per i giovani». E contro una sinistra «che parla solo di passato, di razzismo, di fascismo».

Il leader leghista insiste quindi sui temi affrontati nelle sue giornate calabresi di campagna elettorale: lavoro, sanità, piano rifiuti, valorizzazione delle spiagge, difesa dell’agricoltura e dell’olio d’oliva.

«Abbiamo già le idee chiare su ciò di cui la Lega si dovrà occupare – afferma – e su alcuni temi, penso all’agricoltura, alla pesca, al turismo, alla sanità e alla disabilità, porremo enorme attenzione». Per farlo, prosegue Salvini, la Lega mette in campo una squadra che la rende «assolutamente tranquilla» anche di fronte alla valutazione della Commissione antimafia che domani farà il punto sugli «impresentabili» nelle varie liste. In ogni caso, aggiunge il leader del Carroccio, «fortunatamente l’ultima parola spetta agli elettori. Quindi saranno calabresi ed emiliano romagnoli a decidere a chi affidare il loro futuro». Ma attenzione, aggiunge, la Lega «non fa miracoli, quelli – ironizza – li faceva Renzi».

Nel concludere, rimanda a domenica sera, quando, se l’opa sul Sud sarà andata a buon fine, telefonerà «in contemporanea e in diretta a Jole Santelli e Lucia Borgonzoni per complimentarci».

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