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Francesco Boccia a Lamezia Terme

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – E venne il giorno di Francesco Boccia, il responsabile Enti Locali del Pd che tutti aspettavano per sbrogliare la matassa nella quale i democrat si sono avviluppati da soli. Naturalmente all’arrivo l’ex Ministro è stato preso d’assalto da telecamere e taccuini con tutti i cronisti pronti a carpire una frase, una smorfia, un indizio qualsiasi sul futuro del candidato Nicola Irto.

Boccia non si è scomposto ed ha detto quello che va ripetendo da giorni. «C’è bisogno di progressisti e riformisti insieme – ha detto – e soprattutto di mettere fuori dal perimetro dei calabresi i sovranisti e la destra dei fili spinati che ci vuole fuori dall’Europa. Per far questo serve un campo largo e il lavoro straordinario fatto dal centrosinistra in questi mesi lo continueremo e vogliamo farlo con tutti quanti dentro. Siamo qui perché intorno al Pd c’è sempre stata una coalizione ampia e ringrazio Nicola Irto per il lavoro straordinario che ha fatto fino ad oggi e da lì ripartiamo». Insomma una frase che vuol dire tutto o forse non vuole dire niente perché il gran lavoro fatto da Irto è davvero difficile da intravedere e non per colpa del candidato. Il giovane consigliere regionale è stato designato all’unanimità, vero, ma dai dirigenti del Pd (in tutto 13 persone).

Subito dopo è calato il silenzio. In tutti questi mesi nemmeno un incontro che sia uno con gli alleati della coalizione che non si vedono tutti insieme dal 2020, quando le elezioni regionali erano ancora fissate per San Valentino. Da allora ad oggi non ci risulta nessun tipo di dialogo o contatto e né di adesione alla candidatura da parte di altre forze. Ma questo Boccia, evidentemente, non lo sa.

«Il nostro obiettivo – dice – è quello di costruire un campo largo che rappresenti tutta la Calabria migliore, che ha voglia di cambiare, di uscire da questa condizione. Che merita una sanità pubblica molto più forte, una scuola pubblica aperta mattina, pomeriggio e nei fine settimana perché i nostri ragazzi hanno bisogno di sentire lo Stato accanto. C’è bisogno di sottolineare che il degrado sociale e quello ambientale vanno, purtroppo, di pari passo: la Calabria ha bisogno che questo suolo straordinario venga difeso ogni giorno». 

Insomma frasi che de Magistris, a cui in questi mesi è stato permesso di giocare da solo, va ripetendo da tempo e che, siamo disposti a scommettere, direbbe qualsiasi candidato presidente di qualsiasi schieramento.

Ma il nodo resta: Irto c’è o non c’è? Mistero. La frase per cui il Pd partirà dal lavoro svolto da Irto, qualsiasi esso sia, è passibile di varie interpretazioni ed incalzato sul tema Boccia fa melina: «In questo momento è inutile fare previsioni: bisogna lavorare e aiutare la parte migliore della Calabria a credere in se stessa e a costruire un futuro di cui ha bisogno il Paese. Se cresce la Calabria cresce il Mezzogiorno e cresce l’Italia».

Eppure i vertici del Pd sono convinti che la soluzione arriverà presto, non solo perché Letta ha chiesto la fine di questa partita in settimana, ma anche perché lo stesso Boccia ha indetto per domattina alle 12 una conferenza stampa. Insomma è convinto di chiudere agevolmente la pratica. Ma non è così facile perché nei pochi alleati ancora disponibili a sedersi attorno al tavolo è forte la sensazione che il Pd voglia arrivare ad avere una legittimità esterna su una scelta presa esclusivamente al loro interno.

Così all’incontro fissato per le 19, ad esempio, i Socialisti andranno più per avere rassicurazioni su Cosenza che sulla Regione, Articolo 1 non sembra entusiasta del modo con cui si è affrontata la partita, i 5 Stelle non sono stati nemmeno invitati.

A proposito dei grillini, l’ex premiere Conte, finalmente si è espresso (LEGGI) dopo giorni di sollecitazioni da parte della deputazione calabrese. Lo ha fatto con un post sui social in cui anche lui parla di campo largo, necessità di riscatto, di coinvolgimento delle risorse migliori. Il veleno, però, Conte lo mette nel finale quando dice che da domani il suo movimento è pronto a ragionare ma su una candidatura civica. Che pensi a quell’Enzo Ciconte che Boccia ha rimosso?

Intanto il commissario regionale Stefano Graziano fa finta di non capire. «Irto – scrive il commissario dem – ha dato la disponibilità con un gesto di generosità alla costruzione di un’alleanza vasta attraverso le primarie e crediamo che questa sia la strada giusta da seguire per favorire il massimo della partecipazione civica». Primarie? E’ proprio l’ultima cosa a cui pensano i grillini.   

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