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Michele Comito, eletto consigliere regionale con Forza Italia

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CATANZARO – Tra il dire e il fare su ricorsi vari ed eventuali, vale a dire quelli di cui si sussurra da settimane che potrebbero maturare in Forza Italia, c’è di certo una diffida.

Porta, infatti, la firma del primo dei non eletti nel collegio dell’Area Centrale, il presidente dell’ordine degli avvocati Antonello Talerico, una diffida indirizzata alla Giunta per le elezioni del Consiglio regionale, al direttore generale, al responsabile anticorruzione e, per conoscenza, anche al presidente della Regione, con cui chiede la pronuncia sull’ineleggibilità, però, solo del campione di preferenze Michele Comito.

Norme alla mano, Talerico ricorda che – secondo la legge – chiunque si trovi in condizioni di ineleggibilità deve rimuoverle entro il giorno prima del deposito delle candidature dimettendosi, o mettendosi in aspettativa, dagli incarichi con cui confligge il ruolo di consigliere regionale.

I passaggi della norma in questione (legge 154/81) che Talerico – affiancato dagli avvocati Anselmo Torchia e Jole Le Pera – cita a sostegno della sua tesi sono due: uno riguarda “i dipendenti dell’unità sanitaria locale facenti parte dell’ufficio di direzione di cui all’art. 15, nono comma, numero 2), della legge 23 dicembre 1978, n. 833, ed i coordinatori dello stesso per i consigli del comune il cui territorio coincide con il territorio dell’unità sanitaria locale da cui dipendono o lo ricomprende”; l’altro è quello relativo agli “amministratori ed i dipendenti con funzioni di rappresentanza o con poteri di organizzazione o coordinamento del personale di istituto, consorzio o azienda dipendente rispettivamente dalla Regione, Provincia o Comune”.

Talerico ricorda, ancora, che Comito dal maggio del 2005 ricopre il ruolo di direttore della S.o.c di Cardiologia dell’ospedale di Vibo Valentia e dal 2014 dirige il dipartimento di Emergenza/Urgenza dell’Asp vibonese. Il medico ha avanzato richiesta di aspettativa da primario il 26 agosto del 2021, ma non avrebbe fatto la stessa cosa come direttore di dipartimento, tanto che l’8 settembre ha sottoscritto una determina avente ad oggetto la liquidazione per l’esecuzione di tamponi molecolari e antigenici per il Covid.

Secondo Talerico questo “comprova” che Comito non era andato in aspettativa dal ruolo di direttore di dipartimento, o che comunque “aveva violato i divieti di svolgimento di ogni tipo di attività nel periodo di campagna elettorale”. E c’è di più, in particolare l’art. 18 del Regolamento del consiglio regionale, che al secondo comma, dispone che i consiglieri eletti debbano “sottoscrivere presso la segreteria del Consiglio, entro la data della prima seduta Consiliare, una dichiarazione dalla quale risulti che essi non versano nelle condizioni previste dalla legge elettorale come cause di ineleggibilità”.

Al comma successivo si legge che “qualora sussistano, per taluni Consiglieri regionali dei quali è stata proclamata l’elezione, condizioni di ineleggibilità, la Giunta delle elezioni, sulla base degli elementi acquisiti, propone al Consiglio le conseguenti decisioni a norma di legge”. Palla al centro, la partita sulla ineleggibilità è iniziata, e senza scomodare il Tar, ma semplicemente richiamando alle proprie funzioni il Consiglio regionale.

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