Carlo Calenda a Lamezia Terme
3 minuti per la letturaIl leader di Azione, Carlo Calenda, a Lamezia Terme per un incontro su diversi temi prima del congresso nazionale del partito che si candida a continuare a guidare anche per il futuro
LAMEZIA TERME – «Destra e sinistra non sono in grado di governare. Bisogna ricostruire un centro forte, che non è un luogo di intrallazzi, ma un centro che dice agli italiani come stanno le cose. Un centro equanime, che fa gli interessi del paese e propone soluzioni concrete».
Si è espresso così Carlo Calenda nella sede di Azione a Lamezia in un incontro in vista del congresso alla presenza del vicesegretario del partito Ettore Rosato, della segretaria di Lamezia di Azione Annita Vitale, dei consiglieri regionali Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano e del presidente del Consiglio regionale della Basilicata Marcello Pittella. Ha moderato i lavori il giornalista Danilo Monteleone.
L’attenzione ovviamente era sul congresso nazionale di Azione atteso per domani sabato 15 febbraio. Al riguardo Calenda ha detto: «I partiti non fanno più i congressi. Noi è il secondo congresso che facciamo. Questa è già una buona notizia. Verranno eletti i segretari provinciali, regionali e quello nazionale». Per quest’ultimo incarico la sfida sarà proprio da Carlo Calenda e Giulia Pastorella candidatasi a sorpresa lo scorso novembre.
I temi della politica nazionale sono stati al centro del dibattito. Sulla proposta di Azione inerente la detassazione degli stipendi dei giovani ha spiegato: “I lavoratori italiani sotto i 30 anni guadagnano, uno su quattro, meno di nove euro all’ora. Se ne vanno dall’Italia per ragioni di stipendio principalmente. Li dobbiamo trattenere. Avevamo proposto una cosa semplice: portarli a zero fiscalità fino a trent’anni. Ma bisogna adottare questa misura subito. In particolare in Calabria, Sicilia e Basilicata queste misure sono fondamentali”. E ha aggiunto: “Il salario minimo – ha aggiunto – è indispensabile”.
Riguardo la Calabria poi, Calenda ha osservato come “ha avuto un miglioramento sul tema sanitario non sufficiente. Al presidente Occhiuto suggerisco di concentrarsi su quello. È il compito fondamentale delle Regioni. Sono molto d’accordo con Occhiuto sulle infrastrutture, i rigassificatori, i termovalorizzatori che possono aggiungere valore a questa regione. Dopodiché c’è la partita dei fondi del Pnrr che purtroppo in Italia, in generale, e nel Mezzogiorno, in particolare, non mi pare che stiamo vincendo”.
“Siamo pienamente convinti dell’azione politica di Carlo Calenda” ha affermato il consigliere regionale Francesco De Nisi.
“Venendo da una storia politica di centro, mi trovo a mio agio – ha proseguito De Nisi – in un partico come Azione. Siamo nel centrodestra alla Regione perché siamo stati eletti in questa coalizione. Non abbiamo costituito il gruppo di Azione in Consiglio regionale perché sono necessari tre consiglieri e a noi manca un componente”.
Sul governo regionale ha puntualizzato: “Vorremmo che questo governo regionale portasse a compimento quelli che sono stati i programmi alla base della nostra candidatura. La Calabria è una terra difficile. Finora questi programmi non sono stati raggiunti, è sotto gli occhi di tutti. La Calabria ha tantissime problematiche. Auspichiamo che i problemi vengano affrontati con una discussione ampia e condivisa. Nemmeno i vertici del governo regionale hanno in mano la verità assoluta. Penso che la condivisione e le scelte ragionate siano la soluzione giusta per risolvere i problemi”.
Sulle amministrative di Lamezia Calenda ha affermato: “Potremmo proporre anche una nostra candidatura”. Sulla stessa linea De Nisi che ha detto: “Stiamo lavorando per costruire una nostra alternativa politica. Ho lavorato un anno fa nella città di Vibo per costruire un’alternativa di centro, raggiungendo il 30%. Potremmo fare la stessa cosa nella città di Lamezia perché possiamo avere buone possibilità di arrivare al risultato, raggiungendo un obiettivo come il ballottaggio. Poi saranno i cittadini a scegliere”.
“Comunque noi – ha spiegato il segretario regionale di Azione – non escludiamo che si possa anche ragionare in termini di coalizioni”. Però ha avvertito: “Omologarci semplicemente ad un polo o ad un altro non è un discorso che possiamo condividere. Valuteremo anche le persone che scenderanno in campo, i possibili interlocutori, le coalizioni e le proposte politiche”.
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