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Paolo Mascaro

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Non ci gira attorno il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, nel bocciare l’ipotesi di ricoverare nell’ospedale cittadino persone provenienti dalla Rsa di Chiaravalle dove ben 74 tra ospiti e sanitari sono risultati positivi al coronavirus. Per Mascaro «la notizia improvvisamente diffusa di procedere al ricovero presso il Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme di soggetti risultati positivi a Covid 19 provenienti dalla RSA di Chiaravalle appare di inaudita gravità e mostra alta irresponsabilità».

La remore del sindaco non nascono da una volontà di «non dare assistenza ai soggetti fragili ed ammalati provenienti da altri territori, essendo da sempre Lamezia Città di grande solidarietà umana, ma perché il Presidio di Lamezia non è al momento assolutamente attrezzato, per modalità strutturali, per mezzi e per persone, ad accogliere soggetti risultati positivi».

Questa situazione è nota, secondo il sindaco, «in quanto la struttura da tempo è stata colpevolmente privata del reparto di Malattie Infettive, ha posti letto insufficienti in Rianimazione, non ha le attrezzature, i servizi ed il personale altamente specializzato e qualificato che il trattamento richiede, non ha adeguato materiale di protezione, non ha mascherine, guanti, tute, dispone di una sola TAC per l’intera struttura, non ha percorsi e tracciati dedicati».

Inoltre «è incredibile che si assuma decisione che disattende totalmente il contenuto della circolare Regione Calabria prot. n. 120424 del 26/03/20 che recependo “gli indirizzi condivisi con gli organismi centrali e le altre Regioni” consigliava di “concentrare tutte le attività Covid negli Ospedali Hub che garantiscono continuità assistenziale per tutti i livelli di complessità (dalla degenza ordinaria alla terapia sub intensiva fino alla terapia intensiva)». Disattendere, quindi, «quanto statuito solo pochissimi giorni addietro significa assumersi gravissima responsabilità mettendo a rischio la salute e la vita del personale sanitario con reale possibilità di divenire focolaio di diffusione del virus in territorio che, ad oggi, ha mostrato in ogni settore di saper prevenire ed intervenire».

In conclusione, «non è possibile, oggi, per un Presidio da anni ed anni abbandonato e trascurato divenire centro che possa contribuire a fronteggiare l’emergenza nel mentre a Germaneto vi è disponibilità di decine e decine di posti letto in struttura adeguatamente isolata ed attrezzata, con personale specializzato ed adeguati posti di rianimazione. Si chiede, quindi – conclude – intervento immediato delle competenti autorità per bloccare subito una decisione scellerata sia per chi, trasferito presso il nostro Presidio, non potrà godere della adeguata e doverosa assistenza e sia per il territorio che rischia di subire le conseguenze di scelta nefasta».

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