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Francesco Boccia

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CATANZARO – «Mi auguro che la presidente Santelli segua le regole, quelle che disciplinano la vita nelle istituzioni. Lei le conosce bene e sa che quell’atto è illegittimo». L’ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, ospite di Sky tg24, parlando dell’ordinanza della Regione Calabria, dopo la diffida inviata dal governo con la quale si chiede il ritiro del provvedimento che apre alla fase 2 in maniera più ampia rispetto al governo nazionale (LEGGI). Dopo la diffida, Santelli ha confermato i contenuti dell’ordinanza (LEGGI). Le dichiarazioni di Boccia hanno anche scatenato una polemica sul numero dei tamponi effettuati in Calabria.

Il Ministro Boccia ha sottolineato che la presidente della Regione conosce gli aspetti tecnici e le prospettive: «Come Jole Santelli sa, giovedì è partita la lettera, l’invito che si è trasformato in una diffida e le procedure sono partite. Lei conosce bene le procedure, ha ancora tempo per ritirare l’ordinanza. Se non dovesse farlo, sa quello che succede quando parte una lettera che diffida dall’andare avanti rispetto a quell’ordinanza».

Il ministro ha, quindi, ricordato che la governatrice calabrese «nelle ultime due videoconferenze non si è presentata, nemmeno confrontata e questo non va bene. Io l’ho chiamata perché ci conosciamo da anni».

La polemica sul numero dei tamponi

In una intervista al Messaggero, Boccia ha anche confermato che l’ordinanza firmata da Santelli «sarà impugnata domani mattina (lunedì, ndr) al Tar. La Calabria – ha aggiunto – fa meno della metà dei tamponi del Trentino Alto Adige avendo il doppio della popolazione. Siccome abbiamo voluto essere rigorosi ma collaborativi, impugnando diamo alla Santelli ancora una chance». Il ministro ha anche sostenuto: «Ne abbiamo spediti 84mila ma ne hanno fatti solo 37mila per 2 milioni di abitanti. Se ci sono zero contagi e pochi tamponi, la cosa è sospetta».

Il riferimento di Boccia ai tamponi effettuati in Calabria ha scatenato la reazione della Regione Calabria che, attraverso una nota, ha replicato: «Il numero dei casi testati in Calabria è pari a 35.975 che, in rapporto alla popolazione, evidenzia una media di un test ogni 55 abitanti. Tale risultato è tra i più alti tra le regioni del centro sud che registrano una media di 1 test ogni 60 abitanti».

«Tutto ciò – prosegue la Regione Calabria – nonostante le difficoltà non dovute alla disponibilità dei tamponi ma al reperimento di reagenti e soprattutto delle attrezzature per l’effettuazione dei test nei 5 laboratori regionali. Il dato dei contagiati e la relativa percentuale in rapporto alla popolazione che risulta la più bassa tra tutte le regioni italiane, non è pertanto direttamente influenzato dal numero dei casi testati».

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